Un girotondo di un migliaio di persone, la manifestazione nazionale di Casa Pound a Napoli ieri pomeriggio si è sgonfiata fino a diventare poco più di un presidio a piazza Carlo III. Erano arrivati da Lazio, Abruzzo, Veneto, Piemonte, qualcuno dalla Calabria e persino un piccolo contingente da Germania, Francia e Irlanda.
Un girotondo di un migliaio di persone, la manifestazione nazionale di Casa Pound a Napoli ieri pomeriggio si è sgonfiata fino a diventare poco più di un presidio a piazza Carlo III. Erano arrivati da Lazio, Abruzzo, Veneto, Piemonte, qualcuno dalla Calabria e persino un piccolo contingente da Germania, Francia e Irlanda. La chiamata al raduno generale aveva come oggetto della protesta il governo Monti «schiavo delle banche e del complotto plutomassonico», ma in città da settimane circolava la voce che i rinforzi allo sparuto gruppo napoletano sarebbero arrivati per provare a occupare uno spazio, probabilmente alla Sanità. Due anni fa fallì il tentativo di insediarsi nell’ex convento di Materdei, appoggiato solo dai fedelissimi romani di Gianluca Iannone, presidente di Cpi Italia. Tanto impegno non riesce a trovare spazio a Napoli. Vietato il corteo di destra, ai movimenti di sinistra era stato concesso un presidio nella distante piazza del Gesù, ma si sono andati a prendere piazza Cavour, a dieci minuti da piazza Carlo III, un migliaio anche loro. Contro l’arrivo dei ‘fascisti del terzo millennio’ anche il mondo accademico, il sindaco, i sindacati, artisti. Dunque la questura venerdì notte è andata a perquisire la sede de La Destra dove si riunisce Casa Pond locale. «Hanno trovato solo aste di bandiere, un fumogeno e gambe di sedie rotte» spiega la responsabile regionale, Emmanuela Florino. Evidentemente ai carabinieri le gambe delle sedie hanno fatto un altro effetto.
Mazze sequestrate,
ferito un poliziotto
Così ieri mattina alle 9 fermano un furgone in via Don Bosco. Oltre 30 aderenti di Casa Pound accorrono per impedirne il controllo. Nei tafferugli un poliziotto resta ferito, due vengono portati in questura. All’interno del mezzo vengono sequestrati 30 mazze di legno, 50 tranci di cavi elettrici, numerose bottiglie di vetro vuote e 30 bastoni di plastica. Secondo Iannone era solo il furgone con l’amplificazione. Aumentano i controlli e più tardi viene scoperto un ‘deposito’ di oltre 700 sanpietrini. Le forze dell’ordine allora disseminano la zona tra il presidio e la Sanità di posti di blocco. Mentre a piazza Cavour i movimenti ballano e urlano slogan antifascisti, dall’altro lato di via Foria sale la tensione. Una ventina di pullman da tutta Italia e poi non si può occupare né manifestare ma solo stare in piazza a sentire i ritmi Oi degli Zeta zero alfa? si tenta di sfondare. E’ Iannone che spiega: «Vogliamo 50 metri perché non possiamo insegnare ai nostri figli a subire». La trattativa Stato – Casa Pound, patrocinata dal consigliere comunale Pdl Marco Nonno, fallisce. Non resta che girare ancora in tondo e arringare le folle: «Un’altra giornata di gloria – si lancia il leader del movimento -, quando la comunità è attaccata dagli infami la comunità risponde in massa, siamo lo scudo e la spada dell’Italia». Ad ascoltare nello sventolio di bandiere, irriducibili della destra anni ’70 come Massimo Abatangelo, coinvolto nella strage del rapido 904. Alle 18 se ne vanno, riaprono i bar.
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