Sergio D'Elia e il sindaco di Milano Giuliano Pisapia

Il segretario dell'associazione «Nessuno Tocchi Caino», ex Prima Linea, era stato candidato dai Radicali

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Pisapia: «Mai l’Ambrogino a D’Elia»

Sergio D'Elia e il sindaco di Milano Giuliano Pisapia

Sergio D’Elia e il sindaco di Milano Giuliano Pisapia

Il segretario dell’associazione «Nessuno Tocchi Caino», ex Prima Linea, era stato candidato dai Radicali

Sergio D'Elia e il sindaco di Milano Giuliano Pisapia

Sergio D’Elia e il sindaco di Milano Giuliano Pisapia

Il segretario dell’associazione «Nessuno Tocchi Caino», ex Prima Linea, era stato candidato dai Radicali

MILANO – Pur non citando mai il suo nome, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha promesso che metterà il suo veto contro l’eventuale decisione del consiglio comunale di conferire la benemerenza dell’Ambrogino d’oro a Sergio D’Elia, ex terrorista di Prima Linea, oggi segretario dell’associazione «Nessuno Tocchi Caino». D’Elia era candidato al massimo riconoscimento cittadino dai Radicali.

LO STOP DEL SINDACO – «Milano può stare tranquilla – ha affermato il primo cittadino – le mie decisioni saranno un segnale importante qualora ci fosse una decisione tesa a dare l’Ambrogino a chi non se lo merita». Pisapia ha parlato durante la cerimonia di intitolazione dei giardinetti di piazza Gobetti a Carlo Buonantuono e Vincenzo Tumminello, due agenti della Digos uccisi da estremisti neri dei Nar (Nuclei armati rivoluzionari) la sera del 19 ottobre 1981, durante un servizio di pattuglia in via Vallazze, a Milano. Un rappresentante dell’associazione dei familiari delle vittime degli anni di Piombo ha chiesto all’amministrazione di non conferire l’Ambrogino a D’Elia. Interpellato dai cronisti, Pisapia ha dichiarato di aver fatto proprio quell’invito. «Non è una scelta mia – ha detto Pisapia, commentando la candidatura all’Ambrogino dell’ex terrorista – ma l’unico diritto che io ho è quello di porre un veto rispetto a certe assegnazioni. Devo rispettare prima le decisioni dell’ufficio di presidenza del consiglio, ma poi l’ultima parola è mia e sarà un segnale per la città».

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