GRECIA. Ok al piano, un morto in paizza

 Il Parlamento approva la manovra di austerity. Scontri tra anarchici e comunisti

 Il Parlamento approva la manovra di austerity. Scontri tra anarchici e comunisti

 ATENE.La crisi del debito in Grecia ha da ieri la sua prima vittima: un episodio che ha macchiato la seconda giornata di sciopero generale e l’ennesima manifestazione davanti al Parlamento, con almeno 50.000 persone che chiedevano le dimissioni del primo ministro socialista Papandreou. Un 53enne muratore, segretario in un quartiere di Atene del Pame, il sindacato vicino ai comunisti del Kke, è arrivato già morto all’ospedale Evagelismos, ucciso da un attacco cardiaco causato probabilmente dai lacrimogeni sparati dalla polizia dopo gli scontri tra «incappucciati» e servizio d’ordine del Pame, in piazza Sintagma. Nella vicina piazza Omonoia il Kke ha poi tenuto un minuto di silenzio per ricordare il loro compagno morto, mentre la segretaria di partito Aleka Papariga ha dato la colpa degli incidenti alla coalizione di sinistra Syriza e alla radio Kokino (“Rosso”), che appartiene al Synaspismos, la componente maggioritaria in Syriza. Oltre al muratore deceduto, altre 74 persone sono finite in ospedale ieri, con ferite o per problemi respiratori dovuti ai lacrimogeni. Piazza Syntagma si è infatti trasformata in un campo di battaglia tra «neri» e servizio d’ordine del sindacato. Poi, dopo che il Pame si era ritirato, gli scontri sono proseguiti con la polizia.

Il terzo atto della tragedia (dopo gli scontri e la morte del sindacalista) si è svolto dentro il parlamento, dove Papandreou la utilizzato ogni mezzo possibile per mantenere la sua maggioranza, visto che due donne dirigenti storiche del suo partito, le ex ministre Vaso Papandreou e Louka Katseli avevano rifiutato di votare l’articolo 36 della legge, che prevede l’abolizione di fatto dei contratti collettivi di lavoro, come dettato da Unione Europea, Bce, Fmi e dall’asse tedesco-francese. La prima si è infine piegata alle ragioni di Stato e di partito. La seconda no.
Kasteli, che è stata ministro delle Finanze e di Lavoro nei governi Papandreou, ha denunciato in aula che la votazione dell’articolo 37 condurrà alla diminuzione degli stipendi per un milione di lavoratori, aumentando la recessione, e ha chiesto l’intervento dell’Organizzazione internazionale del lavoro. Kasteli ha sostienuto che quando era ministro aveva rifiutato le richieste dell’Unione europea, della Bce e del Fmi per cancellare la contrattazione collettiva.
Papandreou ha convocato anche un consiglio di ministri ieri mattina per far pressione sui suoi deputati e lanciare un primo messaggio alla troika per far sbloccare la sesta tranche degli 8 miliardi stanziati per evitare il fallimento del paese e un secondo messaggio a Merkel e Sarkozy, dimostrando che lui ha fatto la sua parte e che ora attende che il Consiglio europeo domenica faccia la sua.
Papandreou e quasi undici milioni di greci stanno sono i continui ricatti dell’Unione Europea e della Bce, che hanno preparato il rapporto, sostenendo che il governo di Atene potrà prendere la sesta tranche subito dopo la votazione dei tagli, i licenziamenti e l’abolizione dei contratti collettivi nel parlamento greco. E infatti ieri sera, subito dopo l’approvazione della manovra, è arrivata l’indicazione della troika di sbloccare la tranche di finanziamenti.
Il rapporto dell’Ue e della Bce prevede per la Grecia una recessione del 5,50% per il 2011 e del 2,80% per il 2012. Previsioni che sicuramente saranno corrette in peggio, come giàa accaduto per Lisbona e Dublino e per la stessa Atene in passato. Il rapporto sarà esaminato nell’Ecofin di oggi per passare al Consiglio europeo di domenica.
Nel frattempo, non si ferma la mobilitazione sociale. Il Pame, Syriza e altre componenti della sinistra sono scese in piazza ieri fin dal primo mattino, tentando di circondare il parlamento per non permettere l’entrata del deputati. Quando è arrivata la manifestazione molta gente ha applaudito il Pame, perché per il secondo giorno consecutivo è sceso in piazza con gli altri manifestanti a Syntagma. Dopo mesi di manifestazioni separate e accuse di Pame e Kke contro tutti, era l’embrione di un ritorno all’unità. Un clima che è stato guastato dall’attacco degli «incappucciati». Il servizio d’ordine del Pame ha respinto l’attacco, ma più tardi il segretario del Kke Papariga se l’è presa con Syriza, il cui presidente Alexis Tsipras, sferrando in aula un duro attacco contro la politica di Papandreou, ha porto le sue condoglianze per la morte del sindacalista alla sua famiglia e al Kke, evitando qualsiasi polemica.
Ma la sinistra greca è in frantumi. In rete migliaia di messaggi esprimevano un grande disagio per l’incapacità di affrontare unitariamente la crisi economica ed il disastro sociale del paese, mentre dall’altra parte dell’Europa la sinistra portoghese offre un esempio esemplare di come ci si possa mettere insieme e andare al di là della somma dei partiti di riferimento.

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