Uova a Unicredit e blitz no Tav

TORINO. Come antipasti, sanità  tritata e scuola disossata. Poi, spezzatino di enti locali, salario brasato e cittadino stufato. Una spremuta di lavoro pubblico e, per digerire, uno stomachevole amaro Arcore. Questo è il pessimo menù che presenta il governo.

TORINO. Come antipasti, sanità  tritata e scuola disossata. Poi, spezzatino di enti locali, salario brasato e cittadino stufato. Una spremuta di lavoro pubblico e, per digerire, uno stomachevole amaro Arcore. Questo è il pessimo menù che presenta il governo. I lavoratori della Cgil non ci stanno e preferiscono «tassa su patrimoniale piccante» e «salari rimpolpati». La Camera del lavoro di Torino ha scelto, per aprire un lunghissimo corteo da piazza Vittorio a piazza San Carlo, uno slogan all’insegna dell’ironia: «Il vostro conto non lo paghiamo: cambiate menù». Una protesta vivace e rumorosa contro una «manovra sbagliata». Decine di migliaia di persone in piazza a Torino e alte adesioni nelle fabbriche e negli uffici della regione (tra il 70 e il 90%). «È la più grande manifestazione degli ultimi 15 anni» ha detto fiera Donata Canta, segretaria torinese della Cgil, mentre il segretario nazionale Danilo Barbi ha sottolineato che «chi si chiedeva a cosa serve questo sciopero, oggi ha avuto molte risposte». Sul palco anche il sindaco Piero Fassino. In un serpentone imponente si sono mescolati operai della Fiom, impiegati della Funzione pubblica, studenti, insegnanti, ricercatori, medici e precari. E, ancora, No Tav – moltissime bandiere contro la Torino-Lione sparse ovunque – Popolo viola e sinistra diffusa (esponenti del Pd, Sel, Idv e Federazione della sinistra con Paolo Ferrero, che successivamente è corso a Mondovì per bloccare il Giro della Padania). I sindacati di base, durante un corteo partito da Porta Susa, hanno inscenato un flash mob in camici verdi davanti alla sede della Banca d’Italia. I Cub scuola hanno distribuito una passata di pomodoro per denunciare la propria condizione di «pelati della scuola». Tensione finale tra servizio d’ordine Cgil e No Tav, che chiedevano di salire sul palco di piazza San Carlo per poter parlare. Sono volate manganellate da parte delle forze dell’ordine contro alcuni attivisti del movimento che, alla fine, sono riusciti a prendere il microfono e a intervenire.

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