Comincia il processo ai super-informatori: poliziotti infiltrati nelle formazioni paramilitari che alimentarono feroci faide tra i lealisti Si chiama 'supergrass', in inglese 'super-informatore': è il processo che si è aperto martedì a Belfast,' il più importante dal 1985 a oggi. ">

Ulster, il fuoco della memoria


Comincia il processo ai super-informatori: poliziotti infiltrati nelle formazioni paramilitari che alimentarono feroci faide tra i lealisti

Si chiama ‘supergrass’, in inglese ‘super-informatore‘: è il processo che si è aperto martedì a Belfast,’ il più importante dal 1985 a oggi.


Comincia il processo ai super-informatori: poliziotti infiltrati nelle formazioni paramilitari che alimentarono feroci faide tra i lealisti

Si chiama ‘supergrass’, in inglese ‘super-informatore‘: è il processo che si è aperto martedì a Belfast,’ il più importante dal 1985 a oggi. La polizia nord-irlandese ha previsto misure di sicurezza eccezionali per evitare che le due fazioni vengano alle mani. Non si tratta di lealisti contro repubblicani, ma di lealisti contro lealisti. Sono quattordici i membri del gruppo militare Ulster Volunteer Force (Uvf) che andranno alla sbarra. Due di loro forniranno testimonianze contro gli ex compagni. Al centro del processo, non tanto le imputazioni di omicidio o ricatto, quanto l’accusa più pesante: essere stati poliziotti al tempo dei disordini in Irlanda del Nord. E, da poliziotti, aver ucciso un membro di un gruppo militare affine: Tommy English, dell’Uda (Ulster Defence Association).

L’uomo accusato dell’omicidio è Mark Haddock, uno dei leader dell’Uvf a Belfast. Lo stesso Haddock fu a sua volta bersaglio dei paramilitari a lui alleati, dopo che fu scoperta la sua identità di informatore speciale. Fino a una settimana fa, Haddock ha vissuto a un indirizzo segreto in Gran Bretagna, con l’ordine da parte del procuratore ai media di non rivelare la sua residenza. Il grosso delle accuse nei suoi confronti sono state portate al processo dai fratelli Stewrt, Robert e David, in carcere per aver aiutato a pianificare l’omicidio di English. Dopo la sua morte, si è rinnovata la faida tra membri dell’Uvf e tra questi e i ‘cugini’ dell’Uda.
Fonti della sicurezza hanno rivelato al Guardian che la polizia teme massicce violenze in tutta la città, prima del processo. A giugno, l’Uvf ha architettato tre giorni di violenza nella parte orientale di Belfast, dopo aver organizzato un attacco nell’enclave cattolica di Short Strand. Per questo il processo si tiene in due sezioni separate del tribunale. Amici, sostenitori e parenti della gang dei 14 imputati assisteranno alle udienze in un’aula a breve distanza dal tribunale generale, sotto gli occhi attenti dei poliziotti. Un anello di acciaio presidiato è stato elevato lungo il perimetro del tribunale.

I lealisti hanno già manifestato contro il processo, che ritengono basato esclusivamente sulle testimonianze di ‘spergiuri pagati’, una frase che i paramilitari dell’Uva usavano spesso negli anni ’80 contro i testimoni dei processi dei super-informatori, in seguito ai quali decine di persone finirono in carcere.
La polizia è accusata dagli estremisti protestanti di focalizzare la propria attenzione solo sul versante lealista, e non sui crimini dei repubblicani. Al culmine dei processi ai super-informatori, tra il 1982 e il 1985, lealisti e repubblicani mandarono dietro le sbarre centinaia di sospetti per decine di omicidi. Nel caso di Christopher Black, ventiduenne dell’Ira, 22 suoi ex compagni furono incarcerati con pene di oltre quattromila anni.
Il sistema tuttavia collassò nel 1985, dopo che un giudice stabilì che la testimonianza di un testimone era ‘inattendibile’: tutti coloro che finirono in carcere a causa di tale testimonianza furono immediatamente scarcerati.

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