Tra politica e «tecnica» un intellettuale d’antan

BIOGRAFIE Un lavoro di Emanuele Bernardi su Manlio Rossi Doria
La figura incarnata da Rossi Doria coniuga sapere storico e rapporti diretti con le figure sociali

BIOGRAFIE Un lavoro di Emanuele Bernardi su Manlio Rossi Doria
La figura incarnata da Rossi Doria coniuga sapere storico e rapporti diretti con le figure sociali

 Capita di rado che in uno stesso anno, di un medesimo personaggio, escano due biografie della stessa casa editrice ed entrambe risultino di ottimo livello scientifico, diverse per temi e angolazioni interpretative, e di indubbio interesse generale. Il personaggio è Manlio Rossi Doria, su cui a fine 2010 è uscito il testo di Simone Misiani, già recensito sul «manifesto», cui è seguito sempre da Rubettino il lavoro di Emanuele Bernardi, Riforme e democrazia. Manlio Rossi Doria dal fascismo al centro-sinistra.

Come il testo di Misiani, la biografia di Bernardi è frutto di un’estesa ricerca su documenti originali, ma con uno sguardo più ampio sulla scena internazionale in cui Rossi Doria si è mosso all’indomani della seconda guerra mondiale. E questo grazie alle esplorazioni presso i National Archives di Washington e il Public Record Office di Londra. L’originalità del personaggio è subito scolpita in una lapidaria descrizione che ne fece Carlo Levi in un brano dell’Orologio: «Stava a cavallo con un piede sulla politica pura e l’altro sulla pura tecnica, ma questa incertezza gli chiariva le idee, gli impediva di fossilizzarsi in un’abitudine mentale, lo conservava vivo e appassionato». In questa ambivalenza è concentrata la contraddittoria originalità del personaggio così come le ragioni della sua tormentata storia personale all’interno della sinistra e nella vicenda politica italiana di buona parte del ‘900.
Bernardi racconta la vita intellettualmente e politicamente intensa di Rossi Doria sin dall’adolescenza, la nota frequentazione col grande sodale Emilio Sereni, la vocazione per le scienze agrarie, e l’esperienza di Portici, la scoperta del marxismo, l’ingresso nel PC d’I clandestino, il carcere, l’espulsione dal partito nel 1939 e poi il seguito, meglio noto, del dopoguerra, prima come dirigente del Partito d’Azione, poi nelle fila del Psi e soprattutto impegnato nell’opera di riforma agraria nei latifondi della Calabria. Di questa seconda stagione dell’impegno di Rossi Doria, Bernardi ci dà informazioni inedite che ne arricchiscono la statura. Rossi Doria, infatti, ha svolto una intensa azione politico-diplomatica coi dirigenti americani impegnati nell’esecuzione del Piano Marshall a favore del Mezzogiorno, ma poi ha allargato tale azione lavorando negli Usa, nel ’51, e in alcuni paesi dell’America latina nel ’52-53, dove ha svolto opera di assistenza tecnica presso i governi di alcuni paesi. Bernardi riporta brani di una lettera di Albert Hirschman, il noto economista tedesco allora Economic Adviser del governo colombiano, da cui traspare il prestigio che Rossi Doria si era guadagnato come tecnico agricolo e riformatore: «La tua missione in Messico – scrive Hirschman nel giugno ’53 – è stata un grande successo e ora le 21 Repubbliche Americane stanno gareggiando per avere il tuo apporto».
La statura internazionale del grande tecnico, ma anche del politico realista, che possedeva un senso forse esasperato della opacità del mondo reale, si completa con le pagine dedicate da Bernardi all’impegno europeista del suo personaggio. Convinto federalista, Rossi Doria aveva rapporti intensi con Ernesto Rossi e Altiero Spinelli e vedeva nella possibile federazione degli stati del Vecchio Continente una leva per riequilibrare la divisione in due blocchi del mondo della guerra fredda, attendendosi, da un quadro internazionale meno lacerato da tensioni ideologiche, anche la possibilità di uno sviluppo diverso del nostro Mezzogiorno.
Quello di Bernardi è insomma un testo che si legge con grande interesse anche perché consente di imbattersi continuamente col pensiero di una moltitudine di grandi politici-intellettuali, da Croce a Togliatti, da Einaudi a Sereni, da De Gasperi a Levi. Incontri che immergono il lettore in una sfera della vita politica italiana che oggi allarga il cuore e la mente, e insieme riempie di sgomento per l’inevitabile confronto con la miseria del presente. Grande attenzione, in particolare, Bernardi dedica al «tecnico», vale a dire alla cultura dell’intellettuale, un tema centrale per comprendere l’attuale decadenza della politica, degradata a puro marketing elettorale. L’intellettuale-politico incarnato da Rossi Doria è dotato di sapere storico, conosce l’ambiente e le sue risorse, ha un rapporto diretto con le figure sociali (quei contadini che Rossi Doria conosceva e amava con una passione civile senza eguali) ed è per questo in grado di andare oltre la denuncia, di proporre un assetto alternativo a quello esistente.

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