Tav e pompieri, parla il comandante: “Non siamo agenti”

   «Il nostro servizio a Chiomonte si svolge nel pieno rispetto del nostro ruolo». Parola di Silvio Saffioti, comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Torino che risponde alla presa di posizione di Cgil, Cisl e Usb che chiedono il ritiro da Chiomonte.

   «Il nostro servizio a Chiomonte si svolge nel pieno rispetto del nostro ruolo». Parola di Silvio Saffioti, comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Torino che risponde alla presa di posizione di Cgil, Cisl e Usb che chiedono il ritiro da Chiomonte. «Smentisco categoricamente che i nostri uomini siano al cantiere della Tav per questioni di ordine pubblico». Secondo il Comandante i pompieri a Susa si occupano di prevenzione e sicurezza antincendio. «Siamo attivi per spegnere eventuali incendi quando ci sono scontri: montiamo le reti di idranti e siamo a disposizione. Ma non ci occupiamo di ordine pubblico». Il comandante sottolinea anche che chi è in servizio a Chiomonte è comunque «volontario». «E´ una questione delicata e non abbiamo obbligato nessuno – spiega – per tutelare eventuali vigili valsusini che non si sentivano di effettuare il servizio. E poi tutto personale in straordinario per non lasciare sguarniti i normali servizi sul territorio».
Qualche problema sul servizio però lo evidenzia anche Saffioti: «Mi rendo conto che sia un incarico pesante e dovremo trovare delle soluzioni d´intesa con prefetto e questore». Il comandante già a inizio agosto aveva avanzato qualche ipotesi in linea con le richieste sindacali. Il potenziamento del presidio fisso di Susa, che può contare ora su una decina di uomini che potrebbero in caso di necessità arrivare in meno di un quarto d´ora al cantiere. O ancora la costruzione di una serie di condutture fisse che garantiscano acqua agli idranti della polizia. «Al mio rientro ne parleremo, anche con i sindacati per individuare la soluzione migliore».
Ieri sera di nuovo allarme rosso al cantiere dove i No Tav avevano annunciato un nuovo assedio. Circa 300 i manifestanti, divisi in due cortei: la maggior parte ha passeggiato su via dell´Avanà passando dalle vigne, una cinquantina è arrivata alla baita Clarea, nella zona bassa del cantiere per poi tornare al presidio.

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