“Propaganda anti-Tav” coro di critiche a Fazio per l’invettiva in diretta

La replica: ognuno faccia il suo mestiere.  Nel mirino la difesa di Mercalli delle due donne con la maschera antigas arrestate a Susa 

La replica: ognuno faccia il suo mestiere.  Nel mirino la difesa di Mercalli delle due donne con la maschera antigas arrestate a Susa 

TORINO – Un fuoco di fila da destra e sinistra contro “Che tempo che fa”. È bastata una battuta del meteorologo Luca Mercalli sull´alta velocità Torino-Lione e sulle ragioni dei No-Tav per sollevare un polverone sulla trasmissione di Fabio Fazio su RaiTre. Solo un minuto, in chiusura all´intervento di domenica sera: Mercalli si è definito «indignato» per l´arresto di due attiviste del movimento, Elena Garberi e Marianna Valenti, dieci giorni fa durante gli ultimi scontri attorno al cantiere in Val di Susa. I primi ad attaccare? I deputati del Pd, Giorgio Merlo, vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai, e Stefano Esposito. «Anche per Fazio dovrebbe valere il principio che la propaganda aperta deve essere più contenuta, almeno quando si toccano temi delicati. Siamo contenti della permanenza in Rai di Fazio, ma ci chiediamo se la propaganda contro la Tav sia un modello di giornalismo da servizio pubblico». L´onorevole Esposito rincara la dose: «Ora Fazio dovrebbe invitare gli agenti feriti o gli operai del cantiere minacciati. Non è possibile che Mercalli faccia l´avvocato dei No-Tav con i soldi dei contribuenti.».
Alla richiesta di Esposito si unisce Enrico Farinone (Pd), vicepresidente commissione Affari Esteri: «Da Fazio c´è stato un uso militante della tv contro la Torino-Lione. Ora spieghi anche i motivi che hanno portato alla progettazione dell´opera». E al coro di accuse si sono poi aggiunti l´onorevole Agostino Ghiglia e il senatore Enzo Ghigo (Pdl): «Il Pd scopre l´acqua calda. La puntata No-Tav dimostra solo la politicizzazione di alcuni conduttori che da tempo il Pdl denuncia».
Fazio preferisce non replicare, anche se nota «che c´è sempre qualcuno che vorrebbe insegnare ad altri il mestiere». E poi annuncia che in una delle prossime puntate sarà ospite Antonio Manganelli, capo della polizia. Il meteorologo Mercalli, che ha incassato il grazie dei No-Tav durante la fiaccolata per le due arrestate di ieri sera e che in passato era stato attaccato per le sue posizioni, non riesce a comprendere il perché del polverone: «Ho detto che da cittadino sono indignato dal fatto che due donne, incensurate, siano in carcere per porto abusivo di maschere antigas. Ma poi quali maschere: sono filtri da verniciatore che si vendono nelle ferramenta. Una cosa non tollerabile in un paese civile. Sarebbe forse il caso di uscire da questo squallido teatrino delle ragioni di ordine pubblico, delle botte e dei lacrimogeni per tornare a parlare del merito». E poi contrattacca: «Non sono un nemico dello Stato come mi vogliono dipingere, tirando in ballo Battisti e il terrorismo. Di questo se ne occuperà il mio avvocato, se sarà il caso. Perché in tutto questo panegirico nemmeno una parola sull´opera, un dato che dimostri l´utilità della Torino-Lione? Mi smentiscano con i numeri e smentiscano i 135 docenti universitari che hanno firmato una petizione mandata al presidente Napolitano».

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