Daria Bonfietti, presidente dell’associazione dei parenti delle vittime: “Dimostrata la responsabilità dei ministeri”. Quello che conta davvero è arrivare a sapere chi sono gli autori e il perché della strage
Daria Bonfietti, presidente dell’associazione dei parenti delle vittime: “Dimostrata la responsabilità dei ministeri”. Quello che conta davvero è arrivare a sapere chi sono gli autori e il perché della strage
BOLOGNA – «Il governo, dopo questa sentenza, deve dimostrare di avere una dignità nazionale e con un minimo di autorevolezza deve rivolgersi ai paesi alleati e chiedere di sapere chi è stato il responsabile della strage. Perché i risarcimenti chissà se li avremo mai: siamo solo al primo grado, mentre ciò che conta davvero è arrivare alla verità, che significa sapere chi sono gli autori e il perché della strage». Daria Bonfietti, bolognese, è la presidente dell´Associazione dei familiari delle vittime di Ustica. Nel disastro sul Tirreno perse il fratello e non smette di lottare contro «il muro di gomma» della verità negata.
Questa di Palermo è una sentenza importante?
«Sì, perché è stata riportata in primo piano la ricostruzione del giudice Rosario Priore e la conseguente sentenza di primo grado che ha condannato quattro generali dell´Aeronautica per alto tradimento, mentre altri sessanta dipendenti dei ministeri dei Trasporti e della Difesa, accusati di reati dalla falsità alla distruzione di atti, venivano assolti ma per prescrizione. Siamo andati a chiedere ai giudici se per questi comportamenti provati non ci fossero responsabilità dei datori di lavoro, i ministeri appunto. I giudici di Palermo hanno detto che questa responsabilità c´è».
E´ stata anche riconosciuta la lesione al diritto di ottenere giustizia…
«Certo, una giustizia che si può avere soltanto sapendo la verità. Si sa che c´è stata una battaglia aerea quella sera sul Tirreno, in una zona – il punto Condor – che i ministeri dovevano sapere essere un punto pericoloso, dove si incrociavano voli militari. Il disastro poteva essere impedito e poi, una volta avvenuto, decine di dipendenti hanno depistato, contribuendo a creare un grave danno psicologico ai familiari».
Ieri è intervenuto di nuovo il sottosegretario Carlo Giovanardi che nega l´esistenza di una battaglia aerea e ricorda che la Cassazione ha respinto la tesi di Priore.
«Non c´entra nulla la sentenza di Cassazione, che andrebbe spiegata. Questa è la sentenza di un Tribunale civile che doveva sancire la responsabilità o meno dei ministeri per i quali lavoravano decine di persone accusate e poi assolte per prescrizione. Forse Giovanardi continua a mestare nel torbido in tutti questi anni proprio per allontanare l´attenzione su questi processi ai ministeri».
Ci sono ancora speranze di arrivare alla verità?
«Chiedo al governo di fare uno scatto e con una azione diplomatica forte chiedere a paesi amici e alleati di scrivere l´ultimo pezzo di verità. La procura di Roma ha fatto rogatorie verso paesi come la Francia e ancora aspetta le risposte. Solo così lo spessore civile di questa sentenza potrà dispiegarsi davvero».
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