La loro portavoce, nel bel mezzo di manifestazioni in difesa dell'ecosistema minacciato dalle multinazionali e degli scioperi per reclamare il loro diritti alla terra, ribadisce la ragione di un popolo da sempre in lotta con i governi cileni ">

Mapuche: la lotta per la terra continua

La loro portavoce, nel bel mezzo di manifestazioni in difesa dell’ecosistema minacciato dalle multinazionali e degli scioperi per reclamare il loro diritti alla terra, ribadisce la ragione di un popolo da sempre in lotta con i governi cileni

La loro portavoce, nel bel mezzo di manifestazioni in difesa dell’ecosistema minacciato dalle multinazionali e degli scioperi per reclamare il loro diritti alla terra, ribadisce la ragione di un popolo da sempre in lotta con i governi cileni

La portavoce dei prigionieri politici mapuche, Natividad Llanquileo, torna a ribadire le ragioni che stanno spingendo da decenni questo popolo a protestare, usando anche metodi estremi quali lunghi scioperi della fame che mettono spesso in serio pericolo la salute degli indigeni. Alla base di tutto c’è la terra, la loro terra ancestrale, occupata da latifondisti appesi a improbabili diritti di proprietà e decisi a non mollare. Dietro, il governo, che da sempre fa orecchie da mercante, trattando i nativi come terroristi. È a loro che La Moneda continua, infatti, ad applicare una Ley Antirerrorista coniata da Pinochet nei suoi anni più cruenti, legge da sempre contestata e contro la quale i mapuche sono decisi a battersi fino alla fine.

Durante una intervista con la radio Juan Gómez Millas, Natividad Llanquileo, ha dunque voluto ricordare che la principale richiesta di questo popolo è recuperare il loro spazio vitale, che appartiene loro sin dalla notte dei tempi. Inutile, secondo la portavoce, che adesso il governo si appelli alla così detta Ley Indígena, che altro non fa che mascherare una politica di ricollocazione delle comunità in base a principi imposti dai terratenie ntes, non certo dai principi mapuche. Risultato: la divisione delle comunità, con il conseguente rischio di disgregazione e sparizione della cultura india.

Su quelle ricche terre, inoltre, da tempo ci hanno messo gli occhi multinazionali straniere contro le quali la lotta è persa in partenza. Secondo Llanquileo, la legge cilena “da sempre favorisce gli uomini d’affare”, alla faccia di ogni diritto umano. E questo lo testimonia, appunto, il fatto che la Ley antiterrorista sembra proprio fatta a posta per ingabbiare e azzittire la protesta indigena. I Mapuche che finiscono in questo macchinario infernale restano stritolati in anni di prigione a causa del previsto doppio processo. Poco importa se la loro unica colpa sia stata difendere il territorio. Poco importa se per gridare al mondo la loro innocenza e la voglia di giustizia, questi uomini siano pronti a mesi di digiuno. I governi, sia di destra che di centrosinistra, non hanno mai deciso di riconoscerne le ragioni. I conflitti territoriali restano irrisolti per circa trecento comunità mapuche. E ampie zone della Araucanía, cuore delle loro rivendicazioni, è militarizzata. Una situazione che dal 7 agosto è arrivata nelle aule della Corte interamericana dei diritti umani che sta processando lo Stato del Cile per la maniera selettiva e discriminante con cui da sempre applica la legge contro i terroristi, che permette addirittura di poter usare testimoni senza volto a conferma delle accuse. Nella sua morsa, da quando il Paese è una democrazia, c’è finito esclusivamente il popolo mapuche. Almeno 220 indigeni sono stati condannati o processati con questa legge infame. Un popolo, però, che non si arrende, e che continua a imporsi anche quale difensore dell’ecosistema della Patagonia, sempre più a rischio a causa di chi la considera solo una risorsa da sfruttare. Qui sotto una delle tante proteste organizzate dalle comunità Mapuche in difesa della natura e del suo ecosistema perfetto. In particolare contro la nuova idroelettrica a Río Bueno della Centinal S.A. nel Lago Maihue.

 

0 comments

Leave a Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Sign In

Reset Your Password