Manifestazione a Napoli, con arresto

Finisce con un ragazzo arrestato la manifestazione dei sindacati di base a Napoli. In cinquemila erano partiti da piazza Cavour in corteo contro la manovra e contro i confederali, anche la Cgil della Camusso, soprattutto dopo la sigla all’accordo del 28 giugno sulla derogabilità  dei contratti nazionali.

Finisce con un ragazzo arrestato la manifestazione dei sindacati di base a Napoli. In cinquemila erano partiti da piazza Cavour in corteo contro la manovra e contro i confederali, anche la Cgil della Camusso, soprattutto dopo la sigla all’accordo del 28 giugno sulla derogabilità  dei contratti nazionali. Molti precari, lavoratori socialmente utili in attesa di stabilizzazione, precari del progetto Bros, migranti accanto a un gruppetto della Tirrenia, un più nutrito contingente dalla Fiat di Pomigliano e dal settore dei trasporti. Arrivati a piazza Municipio la manifestazione ha fatto tappa davanti la sede della Banca d’Italia. In prima fila arrivano i ragazzi dei collettivi studenteschi e del laboratorio politico Iskra. Partono una serie di petardi, una scintilla che innesca una carica fuori misura al termine di un corteo pacifico. Vincenzo Martinelli, precario di 22 anni di Ponticelli, una famiglia impegnata nella politica attiva del quartiere, non fa in tempo a scappare e finisce nelle mani della polizia in borghese. Testimoni raccontano di un pestaggio durato diversi minuti, calci, pugni e manganellate, una gragnola di colpi che termina con l’arresto e l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale più detenzione di materiale esplodente. Il corteo si sposta in presidio davanti la questura, il fratello di poco più grande, studente universitario, cerca di avere notizie sotto un solo battente, fino a cadere a terra svenuto. Intanto comincia la sfilata dei poliziotti che si fanno refertare all’ospedale Loreto Mare, prima in due poi cinque, a metà pomeriggio sono otto, una vera epidemia che, però, rischia di rovinare su Vincenzo. Con i dispositivi studiati per le tifoserie e poi applicate alle manifestazioni, partecipare a un corteo rischia di trasformare un ventenne in un pericolo pubblico processato oggi per direttissima. Qualche settimana fa era successo lo stesso a un gruppo di disoccupati presi a tracciare scritte sul palazzo della regione.

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