Scontri tra polizia e manifestanti. Gavettone all’ex ministro Ronchi
Scontri tra polizia e manifestanti. Gavettone all’ex ministro Ronchi
ROMA – Prima gli schizzi d´acqua in faccia all´ex ministro Ronchi, poi la «battaglia» di piazza Montecitorio: lancio di bombe carta, di palloncini gonfi di vernice, petardi, ortaggi e perfino interiora di animali contro la Camera, proprio mentre all´interno i deputati votavano la manovra. Infine carica della polizia, dispersione dei manifestanti e nuovo corteo non organizzato fin sotto al Colosseo. Ieri pomeriggio mentre dentro il Palazzo si votava a colpi di fiducia il decreto di Ferragosto, in piazza scoppiava la protesta.
Che la giornata si presentasse difficile lo si era capito fin dal primo mattino, quando con un sit-in di protesta e sei mini tende montate in piazza un gruppo di Cobas, Rsu e esponenti della sinistra radicale ha avviato il presidio della zona. Ma l´arrabbiatura è montata solo quando l´ex ministro delle politiche europee Andrea Ronchi (prima Pdl, poi con Fini, ora di nuovo nell´orbita della maggioranza) ha varcato il portone del Palazzo uscendo in piazza. Ad accoglierlo una valanga di fischi e insulti. Ronchi si è avvicinato ai manifestanti, protetto da un cordone di poliziotti, ma si è subito beccato un mini gavettone d´acqua (gli è stata spruzzata addosso una bottiglietta). Altri insulti (anche da parte di Ronchi che si è lasciato sfuggire un «siete la vergogna d´Italia, cialtroni di m…»), qualche strattonata e una burrascosa fine del primo round con l´ex ministro che si allontanava scortato dalla polizia.
Ma la calma è durata un soffio perché, proprio mentre all´interno della Camera la manovra otteneva la fiducia, fuori i manifestanti si scatenavano nel lancio fumogeni, vernice, bombe carta come a quelle usate dagli ultrà negli stadi. In piazza è volato di tutto, dalle monetine alle interiora varie di animali (per terra è stato trovato qualcosa di molto simile ad un cuore e ad un fegato) fino a quando la polizia, in assetto antisommossa, ha sferrato la carica per disperdere i manifestanti. Sono volate manganellate, pugni, calci e nella precipitosa ritirata verso la vicina piazza Capranica un gruppo di motorini parcheggiati e di macchine in sosta sono stati travolti. La protesta si è conclusa con il corteo arrivato al Colosseo, ma «non è finita qui» hanno urlato i manifestanti: «non ci fermeremo, il nostro futuro è nelle mani di nessuno, con le piazze piene e la rabbia li manderemo a casa». L´appuntamento, annunciato dal gruppo «Roma bene comune» è per domani, all´ex cinema Volturno occupato per mettere a punto una mobilitazione per il 15 ottobre. Per il ministro La Russa «i fischi in piazza sono una brutta abitudine della sinsitra», per il leader del Pd Bersani «dare messaggi che non incrociano mai il senso comune del Paese è pericoloso».
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