Coco Chanel con il duca di Westminster

Una biografia in uscita oggi negli Stati Uniti punta il riflettore sulle voci che vogliono la stilista francese coinvolta con il reich. E aggiunge nuovi particolari prima ignoti, come la lotta per il controllo del celebre profumo o l'ufficiale del regime suo amante ">

“Coco Chanel fu spia nazista” nuove rivelazioni in un libro

"Coco Chanel fu spia nazista" nuove rivelazioni in un libro

"Coco Chanel fu spia nazista" nuove rivelazioni in un libro Coco Chanel con il duca di Westminster

Una biografia in uscita oggi negli Stati Uniti punta il riflettore sulle voci che vogliono la stilista francese coinvolta con il reich. E aggiunge nuovi particolari prima ignoti, come la lotta per il controllo del celebre profumo o l’ufficiale del regime suo amante

"Coco Chanel fu spia nazista" nuove rivelazioni in un libro Coco Chanel con il duca di Westminster

Una biografia in uscita oggi negli Stati Uniti punta il riflettore sulle voci che vogliono la stilista francese coinvolta con il reich. E aggiunge nuovi particolari prima ignoti, come la lotta per il controllo del celebre profumo o l’ufficiale del regime suo amante

 COCO CHANEL una volta disse: “Per essere insostituibili bisogna essere diversi”. E lei sicuramente lo era. Forse anche più di quanto fino a oggi si immaginasse. Nuovi documenti – pubblicati in un libro in uscita oggi negli Stati Uniti dal titolo “Al letto con il nemico – La guerra segreta di Coco Chanel” – dimostrerebbero come la famosa stilista e icona francese sia stata una spia nazista.

“Coco Chanel – spiega l’autore della biografia Hal Vaughan – era fieramente antisemita già prima dell’avvento al potere di Adolf Hitler in Germania. Odiava ebrei, sindacati, socialismo, comunismo e massoneria”. Le voci sui rapporti fra la stilista e il reich non sono nuove, ma Vaughan si è basato su numerosi documenti recuperati negli archivi francesi, tedeschi, inglesi e americani. E racconta nuovi particolari di questa storia dimenticata.

Tutto sarebbe iniziato nel 1940 quando, a 57 anni, la Chanel sarebbe stata reclutata dall’Abwehr, un settore dell’intelligence tedesca con scopi difensivi. Da quel momento avrebbe lavorato per i tedeschi con la matricola F-7124 e il nome in codice Westminster, dal suo amante e amico il duca di Westminster.

L’agente Westminster, sempre secondo il libro di Vaughan, avrebbe compiuto varie missioni in Spagna, in Marocco e ovviamente a Parigi. E grazie alla sua attività avrebbe conosciuto il barone Hans Gunther von Dincklage, detto “Spatz”, ufficiale nazista di alto livello con il quale ebbe una lunga relazione. E proprio grazie a Spatz che Chanel può vivere – durante gli anni dell’occupazione tedesca in Francia – al settimo piano del Ritz di Parigi, hotel frequentato da gerarchi nazisti come Goering e Goebbels.

Un’altra storia interessante interessante riguarda il famoso profumo creato nel 1922 e portato al successo grazie ai fratelli Wertheimer, che possedevano la maggioranza della società. Coco Chanel, che aveva solo il 10% dell’azienda, avrebbe cercato di sfruttare i suoi agganci con i nazisti per estromettere i Wertheimer. Senza successo visto che gli eredi ne fanno ancora parte.

L’avventura spionistica della stilista si concluse ovviamente con la fine della guerra, quando venne arrestata e liberata, poche ore dopo, grazie all’intervento diretto del suo amico Winston Churchill. Ma, nonostante le voci, Coco Chanel ha sempre negato di aver collaborato con il regime nazista.

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