Critiche al Museo del ‘900: visite in costante calo. Si è passati dai 180 mila ingressi di dicembre ai 14 mila di luglio
Critiche al Museo del ‘900: visite in costante calo. Si è passati dai 180 mila ingressi di dicembre ai 14 mila di luglio
MILANO – Nel deserto culturale d´agosto, con Palazzo Reale – la sede espositiva più prestigiosa della città – che propone solamente due mostre, non certo del calibro di una capitale internazionale, il caso del Quarto Stato di Pellizza da Volpedo infiamma il dibattito in città. A scatenare la polemica è la proposta dell´assessore alla Cultura Stefano Boeri di trasferire il quadro, che oggi apre il percorso espositivo del Museo del ‘900 inaugurato meno di un anno fa all´Arengario, in una sala di Palazzo Marino, sede del municipio, per «restituirgli la sua forza e restituirci la possibilità di una contemplazione all´altezza dell´opera». Per Boeri, infatti, nella sua posizione attuale, alla fine di una lunga scalinata a spirale che porta il visitatore all´ingresso delle sale del museo e protetto da una teca di cristallo, l´opera è sacrificata. «Ne abbiamo fatto un diorama in vetrina – spiega – . Non esiste che stia dietro un vetro, sarà riposizionato in un luogo adatto aperto al pubblico e senza biglietto».
L´idea, sposata subito dal sindaco Giuliano Pisapia, ha aperto un acceso dibattito. Il primo a dirsi contrario è Italo Rota, l´architetto che si occupò della ristrutturazione delle sale. Ma anche la direttrice del museo Marina Pugliese, è dubbiosa e ricorda che la posizione del Quarto Stato rientrava nel progetto con cui Rota vinse un concorso architettonico e che tutto il museo ruota intorno a questa scelta.
Ma Boeri insiste. Anche ieri, sulla sua pagina Facebook, ha scritto: «Confermo la mia valutazione sulla attuale disposizione infelice del Quarto Stato… Ho proposto di riflettere, insieme alla direttrice del museo e al suo comitato scientifico, su una alternativa». Che potrebbe essere la Sala Alessi di Palazzo Marino (in municipio il Quarto Stato c´è già stato, portato dal primo sindaco di Milano dopo la Liberazione, Antonio Greppi), ma anche Palazzo Reale, Villa Reale (dove era collocato, nella Galleria d´Arte Moderna, prima di essere spostato al Museo del ‘900) o Castello Sforzesco. Per Vittorio Sgarbi la sede «sublime» è la grande Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale: qui il quadro fu esposto, da solo, per tre mesi in una mostra, appoggiato a terra. «Il Quarto Stato – spiega – necessita di spazio, per dare il senso di quel popolo che avanza, e la Sala delle Cariatidi è anche in contiguità fisica con il Museo del ‘900».
Museo che, aperto il 5 dicembre 2010 e vanto della precedente giunta Moratti, però perde costantemente visitatori dopo l´entusiasmo iniziale: dai quasi 180mila di dicembre (ma per tre mesi l´ingresso fu gratuito) ai 14.862 di luglio. E Milano si ritrova anche a discutere su un altro museo: quello di Arte Contemporanea, che dovrebbe nascere, firmato Libeskind, nell´area della ex fiera. Un´eredità della ex giunta che approvò il progetto, ma anche su questo c´è un ripensamento. Sono i costi di gestione a preoccupare, circa sei milioni di euro l´anno. Troppo, soprattutto di questi tempi. Qualcuno pensa che sia meglio sistemare e sostenere ciò che già esiste invece di costruire una nuova e costosa architettura.
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