Massimo Bontempelli, uno dei nostri

RICORDI
Domenica 31 luglio, in un ospedale di Pisa, è morto Massimo Bontempelli. È uno dei più gravi lutti della cultura italiana, non solo di quella di “sinistra” – concetto al quale Massimo non riconosceva più da tempo alcun valore storico e oggettivo – ma della cultura storico-politico-filosofica in generale.

RICORDI
Domenica 31 luglio, in un ospedale di Pisa, è morto Massimo Bontempelli. È uno dei più gravi lutti della cultura italiana, non solo di quella di “sinistra” – concetto al quale Massimo non riconosceva più da tempo alcun valore storico e oggettivo – ma della cultura storico-politico-filosofica in generale. Non so se la stampa di queste false sinistre, che lo hanno sistematicamente ignorato in vita, lo ricorderanno (ipocritamente) almeno al momento dei necrologi; ma so con certezza che Massimo lascia un’impronta nella provincialissima produzione culturale di questo paese-Italia che il tempo non riuscirà a cancellare.
Nato a Pisa il 26 gennaio 1946, ivi si è laureato in filosofia del diritto, è vissuto e ha insegnato storia e filosofia nel liceo classico Galilei. Come insegnante era membro (polemico) dei Cobas della scuola. La sua principale esperienza politica si era compiuta in Lotta Continua. Ha scritto molti libri come Il senso dell’essere nelle culture occidentali (con F. Bentivoglio), Nichilismo, Verità, Storia (con C. Preve)”, L’agonia della scuola italiana, La disgregazione futura del capitalismo mondializzato, Le sinistre nel capitalismo mondializzato, Il respiro del Novecento, Il Sessantotto. Un anno ancora da capire, Civiltà occidentale (con M. Badiale) Marx e la decrescita (con M. Badiale) e molti altri. Ma di due libri voglio parlare in modo particolare, perché prodotti in collaborazione con chi scrive, nel periodo in cui Massimo ha fatto parte della redazione dei “Quaderni di Utopia rossa”, collaborando fraternamente con il nucleo di compagni che hanno dato vita a questo progetto e che ora lo ricordano con affetto nel loro blog (www.utopiarossa.blogspot.com), grati del contributo pionieristico da lui dato. Mi riferisco a La sinistra rivelata. Il Buon Elettore di Sinistra nell’epoca del capitalismo assoluto (con M. Badiale), Quaderno di Utopia rossa n. 2, 2007, e il suo saggio “I cattivi maestri” in I Forchettoni rossi. La sottocasta della ‘sinistra radicale”, (a cura del sottoscritto), Quaderni di Utopia rossa n. 2007.
Il ricordo della collaborazione realizzata in quegli anni e il felice incontro della sua tradizione di pensiero con l’eterodossia a tutto campo di Utopia rossa non si può riassumere in poche righe e in un momento di tristezza. Chi vorrà leggere quei libri potrà capire lo stato d’animo antagonistico con cui Bontempelli ha sezionato le false sinistre di governo e di opposizione in Italia e sarà stimolato ad approfondire i fondamenti teorici di quello stato d’animo. Credo che questo sia l’unico vero necrologio che sarebbe piaciuto a Massimo, visto che considerava tutto il resto come sistemica ipocrisia.
Hasta siempre Massimo.
* a nome dei compagni e delle compagne di Utopia rossa

0 comments

Leave a Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Sign In

Reset Your Password