L’eroe della lotta antinazi si chiama Storch Heinar. Non è un uomo in carne e ossa, ma un pupazzo con le fattezze di una cicogna, baffetti alla Hitler ed elmetto sovradimensionato alla Sturmtruppen
L’eroe della lotta antinazi si chiama Storch Heinar. Non è un uomo in carne e ossa, ma un pupazzo con le fattezze di una cicogna, baffetti alla Hitler ed elmetto sovradimensionato alla Sturmtruppen
Una risata li seppellirà tutti. È questo il motto cui i gruppi anti-nazisti in Germania si stanno ispirando per combattere l’avanzata del Nationaldemokratische Partei Deutschlands (Npd), i neo nazisti che nelle aree urbane dell’ex Germania dell’est raccolgono molti consensi soprattutto tra i giovani. L’eroe della lotta antinazi si chiama Storch Heinar. Non è un uomo in carne e ossa, ma un pupazzo con le fattezze di una cicogna, baffetti alla Hitler ed elmetto sovradimensionato alla Sturmtruppen. Storch (cicogna, in tedesco) Heinar – una sorta di Gabibbo – è stato creato nel 2008 dal gruppo Endstation Rechts (ultima fermata per le destre) e nasce come parodia del marchio di abbigliamento Thor Steinar, punto di riferimento per le “uniformi” dei neonazi: nessuna svastica o altro simbolo riconducibile alla dottrina nazista, ma chi veste quei panni comunica la propria appartenenza politica.
La cicogna Heinar, che è anche “autrice” del libro Mein Krampf (i miei crampi), spopola e una albergatore di Rostock, Benjamin Weiss, ha chiesto i suoi servigi per contrastare la campagna del Npd per le prossime elezioni parlamentari che si terranno il 4 settembre nello stato del Mecklemburg-Vorpommern. I neonazi occupano sei seggi nel parlamento e puntano a migliorare la perfomance delle ultime elezioni. La città di Rostock, fondamentale nella tornata elettorale, è stata tappezzata di manifesti del tenore “Benvenuto ai turisti, fuori gli stranieri!”. Weiss, che col turismo ci vive, non vuole che i suoi ospiti pensino di trascorrere le vacanze in una città xenofoba e razzista e così ha invitato e ospitato a sue spese i creatori del pupazzo e alcuni membri di Endstation Rechts, per lanciare il contrattacco. Più di cinquemila manifesti e centomila volantini con l’effige della cicogna Heinar che prende in giro Hitler e gli slogan del Npd hanno letteralmente invaso la città. La campagna dell’albergatore sta raccogliendo i frutti sperati; se non altro ha irritato i vertici del Npd che si sono rivolti alle autorità per chiedere l’interruzione della contropropaganda. Il ministero dell’Interno ha risposto picche: nessuna competenza sul tema.
Più a sud, a Gera in Turingia, il gruppo Exit ha adottato un altro stratagemma: gli attivisti anti-nazisti hanno distribuito delle t-shirt “Trojan” a un raduno neonazista. Il teschio e le tibie incrociate, simbolo delle SS, sparisce a contatto con l’acqua e il sudore. Così, quando i ragazzi sono stati rinfrescati da generosi getti d’acqua, sulle loro magliette è comparsa la scritta: “ciò che può fare la tua maglietta, puoi farlo anche tu“. Cambiare. Abbandonare la dottrina della destra estrema. In Germania sono convinti, il neonazismo si combatte con strumenti nuovi, con la creatività e lo humor.
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