Sentimenti inattesi che spuntano come piccole piante di basilico

NARRATIVA Per Agra «L’amore in nero» di Lucilla Noviello

Un agile trattatello di obbedienza amorosa, dove l’esperienza serve solo a indicarci i nostri errori futuri

NARRATIVA Per Agra «L’amore in nero» di Lucilla Noviello

Un agile trattatello di obbedienza amorosa, dove l’esperienza serve solo a indicarci i nostri errori futuri

 Il romanzo L’amore in nero di Lucilla Noviello (da poco uscito per la piccola sigla Agra nella collana Zines, pp. 128, euro 14) è un agilissimo trattatello di obbedienza amorosa contemporanea: dice l’amore che è spuntato nel cuore di una donna come una piccola pianta di basilico che cerca il sole del corpo di un uomo e rimane asfissiata dall’ombra diaccia dei deliberati impegni di lavoro di lui; e soprattutto dice la remissività indotta nella donna dal potere di lui. Ma lei, a cose fatte – ossia ad amore oramai così sepolto – si accusa apertamente della propria obbedienza, perché nessuna obbedienza articola la dovuta comunicazione tra esseri umani vivi.

Oggi la protagonista – protagonista almeno della propria scrittura – rinnega il proprio cedevole assenso, pur sapendo che l’esperienza non ci insegna nulla: non fa, anzi, che illuminarci semplicemente sui nostri errori futuri, sugli errori che la nostra natura ci indurrà a perpetrare contro di noi ancora e ancora: nessuno schiavo d’amore favorirà domani una propria figura assertiva, conclude Lucilla Noviello.
Essere asserviti al desiderio di compiacere un altro parrebbe scagionarci, mettere sulle nostre labbra una excusatio quale «io più di questo non potevo fare»; e invece questa lei lucidamente si accusa, perché gli schiavi d’amore non possiedono le chiavi d’amore: non oggi, non qui dove l’amore è discorso, è confronto tra adulti reali e non quel semplice e spontaneo sorgere di anime come piante che si legano indissolubilmente, al di là dell’ingombro della vita reale, al di là delle psicologie che la vita ha formato, diremmo anzi «scolpito», dando così l’idea della durezza dell’io che oggi sta al mondo: relato, categorizzato, denominato, specializzato: solo.
Infatti, non sfugge che la storia finisca dopo che la protagonista, in una bella scena androgina di sesso, ha impugnato lo scettro fallico del potere. Eppure, l’intenzione del gesto femminile, l’inclinazione tutta della persona, era alla perdita di sé, era alla sua fusione nel corpo fisico e spirituale di un altro. E questo non può essere dimenticato, tutto questo deve essere de-scritto, perché non è stato un successo e, più profondamente, proprio perché non è successo.

0 comments

Leave a Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Sign In

Reset Your Password