Scontri a Chiomonte, raffica di denunce

Nel mirino della Digos i soliti noti del mondo antagonista: 21 sotto accusa    

Nel mirino della Digos i soliti noti del mondo antagonista: 21 sotto accusa    

Sono i «soliti noti» i ventuno denunciati dalla Digos per gli scontri avvenuti nei giorni scorsi nell´area del cantiere Tav a Chiomonte. Tra loro personaggi appartenenti all´ala più radicale dell´antagonismo come Michele Garau e Cecilia Stella, già indagati per i fatti del G8 universitario e per lo sgombero dell´Ostile, centro sociale occupato in corso Vercelli. Due di loro, Andrea Sandolini, figlio di un noto imprenditore di Pavia, e Ivan Alocco di Cuneo sono nel frattempo finiti in carcere dopo che i carabinieri li hanno sorpresi, con quattro francesi, a saccheggiare il Decathlon di Moncalieri: una «spesa proletaria» per dotarsi di attrezzi e abbigliamento per le future «imprese» in Val di Susa.
Per tutti e ventuno le accuse sono quelle di danneggiamento e porto abusivo di armi improprie. Gli investigatori, come già accaduto dopo gli scontri del 3 luglio, hanno nuovamente sequestrato un vero arsenale fatto di bulloni, petardi, fionde, bastoni, scudi artigianali, taniche di benzina e di decine di maschere antigas. In serata la Digos ha anche compilato sedici fogli di via per altrettante persone coinvolte nei disordini in Val di Susa. «Questi soggetti che sono in gran parte militanti dell´area antagonista provenienti da altre regioni – spiegano in questura – hanno il divieto di raggiungere zone come Exilles, Chiomonte e Giaglione…».
Le denunce e i fogli di via sono il primo risultato delle indagini sugli episodi di violenza che dal 27 giugno, giorno in cui polizia e carabinieri sgomberarono le barricate intorno al cantiere No Tav, si sono succeduti in Val di Susa. Il più grave dei quali resta «l´assedio» al cantiere della Maddalena del 3 luglio, durante il quale quasi duecento tra poliziotti e carabinieri furono feriti dai black bloc che cercavano di forzare la recinzione. Scontri che potrebbero ripetersi sabato durante la manifestazione che dovrebbe concludere il «campeggio» No Tav. Proprio ieri Paola Bragantini, segretaria provinciale del Pd, ha lanciato un invito ai sindaci del suo partito perché non partecipino alla fiaccolata.

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