Dopo tre mesi di analisi sui resti riesumati gli scienziati hanno affermato che si sparò in testa con un fucile automatico nell'ultimo gesto di libertà 

Ormai è certo: Salvador Allende, l'ex presidente della Repubblica cilena si è suicidato. Quell'11 settembre 1973 nel palazzo de La Moneda di Santiago, pur di non consegnarsi ai golpisti, si sparò in testa. ">

Salvador Allende, “estremo atto di ribellione”

Dopo tre mesi di analisi sui resti riesumati gli scienziati hanno affermato che si sparò in testa con un fucile automatico nell’ultimo gesto di libertà 

Ormai è certo: Salvador Allende, l’ex presidente della Repubblica cilena si è suicidato. Quell’11 settembre 1973 nel palazzo de La Moneda di Santiago, pur di non consegnarsi ai golpisti, si sparò in testa.

Dopo tre mesi di analisi sui resti riesumati gli scienziati hanno affermato che si sparò in testa con un fucile automatico nell’ultimo gesto di libertà 

Ormai è certo: Salvador Allende, l’ex presidente della Repubblica cilena si è suicidato. Quell’11 settembre 1973 nel palazzo de La Moneda di Santiago, pur di non consegnarsi ai golpisti, si sparò in testa.

Dopo tre mesi dalla riesumazione, durante i quali l’equipe multidisciplinare del Servizio medico legale e alcuni scienziati stranieri hanno compiuto tutte le analisi possibili, la conclusione è irrefutabile e va a confermare la versione della storia ufficiale.

La documentazione è stata consegnata al ministro Mario Carroza che indaga sulle circostanze del decesso e alla famiglia del mitico leader della Up, che hanno definito il lavoro di ricerca “molto rigoroso”.

Esattamente la causa della morte fu una “lesione perforante alla testa causata da un proiettile di arma da fuoco ad alta velocità esploso a contatto”, definizione medico-legale che si è soliti tradurre in suicidio.

La senatrice Isabel Allende ha dichiarato che questa certezza restituisce finalmente tranquillità a tutta la famiglia, perché sapere che suo padre si è tolto la vita e che non ci fu l’intervento di terzi – come alcune versioni sostenevano – dà loro sollievo. Fu una sua decisione. L’estremo atto di ribellione alla dittatura. L’estrema affermazione della sua libertà. “La conclusione a cui era arrivata l’intera famiglia era proprio questa, che il presidente Allende quell’11 settembre 1973 di fronte a circostanze estreme prese la decisione di togliersi la vita, prima di essere umiliato o essere costretto a vivere qualsiasi altra situazione”.

Il medico spagnolo Francisco Etxeberría, che ha partecipato agli esami sui resti di Allende, ha dichiarato a El Mercurio: “Siamo nelle condizioni di poter assicurare che si tratta di una morte violenta in termini medico-legali spiegabile con il suicidio. Non abbiamo alcun dubbio”. E riguardo alla versione che diceva che nel corpo del capo di Stato erano stati ritrovati otto proiettili, il medico aggiunge: “Noi non abbiamo trovato nessuna prova di questa versione e per tanto non la condividiamo. C’era solo una ferita”. Si è trattato di esami molto complessi ma è stato “totalmente soddisfacente – hanno commentato altri medici – perché ci ha permesso di stabilire con certezza la forma e la causa di questa morte eccellente avvenuta quasi 40 anni fa”. Il perito balistico di Scotland Yard, David Pryor, ha aggiunto che nel corpo di Allende c’è traccia di due pallottole in un solo evento spiegabile in un solo modo: “L’arma usata era in posizione automatica (un fucile Aka) e con questo comando l’arma spara dieci pallottole al secondo. È una ferita provocata da uno o due proiettili. Ci sono due cartucce della medesima arma, ma è stato ritrovato un solo bozzolo”.

“Mai è stato messo in discussione la dignità del Presidente Allene e come sempre ha sostenuto ha rispettato la parola data di non consegnarsi ai traditori“, ha commentato l’avvocato del Partito comunista cileno, Eduardo Contreras, che aveva criticato l’atteggiamento della famiglia Allende restia a permettere questi nuovi esami, ricordandole che Allende è una figura che appartiene a tutti i cileni. E al mondo intero. “Volevamo solo sapere la verità sulla sua morte, perché si tratta di un crimine di lesa umanità e i colpevoli dovranno pagare”, ha concluso, ricordando che in Cile grazie all’amnistia e alla legge dell’oblio nessuno è masi stato perseguito per il golpe che portà alla morte di Salvador Allende.

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