Muore dopo il fermo, polizia sotto accusa

Milano, la famiglia: è stato un pestaggio. Aperta un’inchiesta. Il video su Repubblica.it . L’autopsia dovrebbe fare chiarezza. Per ora le versioni confliggono

Milano, la famiglia: è stato un pestaggio. Aperta un’inchiesta. Il video su Repubblica.it . L’autopsia dovrebbe fare chiarezza. Per ora le versioni confliggono

MILANO – C´è il signor Nicola P., 35 anni, che si affaccia infastidito alla sua finestra su via Varsavia: giù, nella terra di nessuno di fronte all´Ortomercato, tre uomini bevono e parlano ad alta voce e orinano contro il muro fuori dal bar chiuso. Lui chiama il 113, sono le 22. Mezz´ora dopo, sull´asfalto, c´è Michele Ferrulli, facchino barese di 51 anni, col cuore fermo, circondato da due volanti e quattro agenti di polizia. Un´ambulanza lo porta al Policlinico di San Donato. Alle 23.05 lo dichiarano morto.
Di certo c´è poco, in questa storia oscura. La chiamata del condomino sopra al bar Mokey, una coppia di amici romeni – il 51enne Emilian Nicolae e il 35enne Mihai Nemtuc, piccoli precedenti per entrambi – una scatola vuota di Sotalex (un betabloccante) ritrovata a terra, il cadavere di Ferrulli e il burocratese medico del referto del Pronto soccorso: «Segni sui polsi bilateralmente. Al tronco anteriore non si evidenziano lesioni. Dorso indenne per quanto visibile. Collo e volto indenni». Da qui, le versioni di questura e testimoni, alcuni sono parenti della vittima, divergono. Per la polizia Ferrulli è «ubriaco, aggressivo e ostile». Lo conoscono: nel 2007, resistendo allo sfratto dal suo alloggio popolare in via del Turchino, fu indagato per resistenza, violenza e minacce a pubblico ufficiale; a ottobre scorso i carabinieri lo bloccarono dopo aver sfasciato un bar dove non voleva pagare; un mese lo denunciò il prete del quartiere, schiaffeggiato e offeso («Uomo di merda»). Secondo gli agenti, è il 51enne a minacciarli quando chiedono i documenti ai due amici, a tentare di colpirne un poliziotto, ed è allora che nascerebbe lo scontro. Ferrulli – argomenta la questura – è grande e grosso, tanto che anche fermare i polsi nelle manette è difficile. Solo quando è a terra gli agenti riescono ad ammanettarlo, un attimo prima che l´uomo venga colto da malore. Gli agenti se ne accorgono, gli tolgono le manette, lo rivoltano e gli fanno il massaggio al cuore sotto l´occhio della telecamera di una farmacia. Più tardi recupereranno la scatola del medicinale, non la versione del medico curante: è in ferie. Di «collasso cardiocircolatorio dopo colluttazione con polizia», parla la diagnosi di accettazione dell´ospedale.
Diversa è la ricostruzione dei familiari che parlano di «pestaggio». Il legale della vittima, Fiaba Lovati, ha depositato in procura un video, girato con un cellulare da un passante, da cui si vedrebbe «l´uomo pestato forse con dei manganelli e colpito alla testa a mani nude». Un altro video, riprese da un I-phone di un amico della vittima, consegnato al suo legale Massimo Azzolina e pubblicato ieri sera in esclusiva da Repubblica.it, mostra Ferrulli a terra, immobile, quando viene colpito almeno tre volte, una alla testa, dagli agenti, mentre un altro tenta di ammanettarlo. Un secondo frame, poco dopo, mostra la vittima a terra, incosciente, rivoltata più volte dagli agenti.
Ieri in procura sono stati sentiti dal pm Gaetano Ruta i due romeni, il barista, alcuni condomini. Non ancora gli agenti. Il fascicolo, per omicidio preterintenzionale, è al momento contro ignoti. «Le indagini verranno condotte con il massimo scrupolo, ma al momento non possiamo fare nessuna ipotesi, in nessun senso – ha precisato il capo della procura Edmondo Bruti Liberati – non si può dire né se ci siano stati eccessi da parte delle forze dell´ordine, né se sia stata utilizzata legittimamente la forza nel corso del fermo». L´autopsia, oggi o lunedì, darà un quadro più chiaro sulla dinamica della tragedia.

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