Accerchiamento No Tav al cantiere E oggi tutti a Genova con gli anti-G8

Val di Susa/MANIFESTAZIONI NOTTURNE ALLA MADDALENA

Val di Susa/MANIFESTAZIONI NOTTURNE ALLA MADDALENA

 TORINO.Dieci anni fa, le bandiere bianche e rosse dei No Tav percorrevano il lungomare di Genova. Corso Italia, piazzale Kennedy, fino a immergersi nella nebbia dei gas lacrimogeni. La stessa che ha recentemente soffocato la Val di Susa. Questa mattina, il movimento contro la Torino-Lione – dopo l’assedio al «cantiere fantasma» di ieri notte – torna in Liguria. Domani, toccherà ad Haidi Giuliani proseguire la staffetta: sarà ospite del campeggio No Tav, al ponte sulla Dora Riparia, nei pressi della centrale di Chiomonte, ribattezzato Kiomontistan, dove il clima è di nuovo caldo. Nelle scorse settimane, gli intellettuali e sindacalisti che avevano promosso a Torino la fiaccolata del bene comune avevano proposto di unire le lotte, magari con una manifestazione da fare domenica in valle. «L’idea di creare un evento sui dieci anni di Genova in Valsusa – spiega il movimento No Tav – era affascinante, sincero lo spirito di quanti lo hanno proposto, ma verremo noi a Genova. Siamo impegnati a tenere testa ad una militarizzazione del territorio supportata da una falsa informazione che vorrebbe trasformare un fortino militare, come quello che è La Maddalena oggi, in un cantiere utile a incassare la fetta di finanziamenti europei».

I No Tav sono stati anticipati da un gruppo di sindaci della Comunità montana che ieri pomeriggio hanno incontrato il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, critico sulla Torino-Lione, con cui hanno condiviso «l’urgenza di un approfondito confronto al fine di utilizzare al meglio le risorse pubbliche in un momento di difficoltà per il Paese e in coerenza con le esigenze delle due regioni». Intanto, a Chiomonte la protesta prosegue a suon di «battiture» su guard-rail o pali, con bastoni o pietre: un concerto tribale che si alterna a canti partigiani come Fischia il vento. E se di giorno al campeggio continuano dibattiti, musica e pastasciutte, appena cala il sole si moltiplicano le azioni di disturbo nei confronti di agenti e militari che presidiano l’area della Maddalena. Da giorni, in valle la tensione cresce, le ultime pagine dei giornali locali si sono riempite di tristi presagi.
Giovedì sera la polizia ha respinto la protesta con gli idranti. Finiti pure contro un’orchestra di liscio. «Verso mezzanotte – raccontano i No Tav -, e senza che nessun oggetto fosse stato lanciato all’indirizzo degli agenti, questi ultimi hanno iniziato a bersagliare gli astanti, orchestra compresa, con getti di idrante, che si sono prolungati per ore (danneggiando l’impianto del gruppo musicale). Il presidio non si è disperso. La polizia ha usato anche spray al peperoncino, ricevendo in risposta gavettoni e laser colorati». Diversa la ricostruzione della Questura: un gruppo di circa 300 persone, tra cui anche anarchici e antagonisti, hanno lanciato bottiglie e sassi contro le forze dell’ordine, che per disperderli hanno utilizzato idranti. Domani, si tenterà un nuovo accerchiamento del fortino (con tanti manifestanti di ritorno da Genova). Prima, la proiezione del film, proposto da Resistenza Viola e Agende Rosse, Io ricordo, storie di vittime di mafia, con nomi spesso sconosciuti o dimenticati.
Suonare i guard-rail
La protesta si esprime con «battiture» dei guard-rail, un concerto tribale alternato a canti. Giovedì sera manifestanti respinti dagli idranti, che colpiscono anche l’orchestra di liscio

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