Ustica: 21 aerei circondavano il Dc9 dell’Itavia precipitato

Lo dimostra un video della Nato. Ma il sottosegretario Giovanardi continua a parlare di una bomba

Lo dimostra un video della Nato. Ma il sottosegretario Giovanardi continua a parlare di una bomba

Non è una novità, quando si avvicina l’anniversario della strage di Ustica il sottosegretario Carlo Giovanardi alza la voce per riproporre la tesi della bomba a bordo del Dc9 Itavia scomparso dai radar la sera del 27 giugno 1980 e inabissatosi nel mar Tirreno con 81 persone a bordo. L’ha fatto anche ieri, intervenendo con una nota dopo che il giornalista Andrea Purgatori ha mostrato durante la trasmissione Agorà su Rai3 il documento Nato in cui si vede che quella notte c’erano 21 aerei militari in volo contemporaneamente al Dc9. Ma c’è qualcos’altro che quest’anno ha il sapore della provocazione e che comunque non è destinata a rasserenare gli animi dei parenti che da troppi anni chiedono di sapere cosa è realmente successo. Il sottosegretario ha detto che sarà tra gli organizzatori di un convegno cui parteciperanno «parenti delle vittime». Lo stesso giorno in cui avviene la commemorazione ufficiale in Comune alla quale partecipano tutti i familiari raccolti nell’associazione presieduta da Daria Bonfietti. 

Il documento mostrato in televisione da Purgatori è uno di quelli che stanno alla base della sentenza ordinanza del giudice Rosario Priore che parla di un atto di guerra nei cieli italiani pur non riuscendo ad attribuire una nazionalità a tutti gli aerei. Se la maggior parte degli aerei militari tracciati nel documento sono americani e inglesi di 5 non si è saputo di che Stato fossero, l’ipotesi che si è fatta nella trasmissione è che alcuni aerei fossero libici e altri occidentali nell’ipotesi che fosse in un atto un combattimento aereo con l’obiettivo di eliminare il colonnello Gheddafi. Lo stesso documento e la sentenza ordinanza di Priore sono alla base della nuova inchiesta condotta dai pm Erminio Amelio e Maria Monteleone che riaprirono le indagini dopo le dichiarazioni dell’ex presidente Francesco Cossiga. I pm hanno inoltrato rogatorie a vari stati, ancora alla Francia, agli Stati Uniti, al Belgio e alla Germania. Giovanardi ha parlato di «bufala intollerabile» e ha ribadito quello che aveva detto in un incontro in Prefettura a Bologna lo scorso novembre quando aveva riunito alcuni periti del giudice Priore che conclusero per l’esplosione di una bomba a bordo del Dc9: «si conoscono da tempo i tracciati di tutti quegli aerei e naturalmente nessuno è coinvolto nel disastro».
Alla stessa puntata di Agorà ha partecipato Bonfietti collegata dal museo della memoria di Ustica a Bologna dove è conservato il relitto del Dc9 nella bella installazione di Christian Boltansky. Pochi minuti dopo la presidente avrebbe presentato le iniziative artistiche che per un mese vedranno il giardino del museo ospitare musica, opere teatrali e di poesia tutte gratuite. La sera del 27 un gruppo di cori eseguirà una composizione musicale di Franck Krawczyk, autore che segue Boltansky nelle sue installazioni. Ma luglio si aprirà con Ascanio Celestini che ha scelto di debuttare a Bologna con il suo nuovo spettacolo sul razzismo «La fila indiana».

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