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“Franco un moderato” un dizionario shock indigna la Spagna

Il “generalissimo” non viene mai definito dittatore. E il colpo di Stato del 1981 non è mai avvenuto. Scoppia la polemica sulle biografie redatte dalla Real Accademia di Storia: “Questo è revisionismo”.   Sollevazione nel mondo accademico Il governo ordina: “Non è obiettivo riscrivetelo” 

Il “generalissimo” non viene mai definito dittatore. E il colpo di Stato del 1981 non è mai avvenuto. Scoppia la polemica sulle biografie redatte dalla Real Accademia di Storia: “Questo è revisionismo”.   Sollevazione nel mondo accademico Il governo ordina: “Non è obiettivo riscrivetelo” 

Come in un vortice della storia sono tornati d´attualità in Spagna Santiago Carrillo e la Falange. Merito di un discutibile Dizionario Biografico – opera monumentale in 50 volumi – pubblicato dalla Real Academia de Historia che riscrive in chiave molto controversa le vicende del paese. Esempio: il 23 febbraio 1981 non ci fu nessun tentativo di colpo di stato da parte del tenente colonnello Tejero, ma solo “un evento”; mentre Francisco Franco – che non viene mai definito “dittatore” – viene descritto come un governante cattolico, moderato, coraggioso e intelligente. Forse un po´ “autoritario” ma nulla più. Dopo aver letto alcune biografie, tra cui quella a lui dedicata dove viene detto che, durante la Guerra Civile (1936-39), «applicò la politica del terrore rivoluzionario», l´ex segretario del partito comunista Santiago Carrillo (96 anni) ha dichiarato: «È evidente che la Real Academia è uno degli ultimi covi fascisti rimasti nel paese». Mentre dall´altra parte, la Falange, ossia il movimento politico che appoggiò la dittatura franchista e che oggi è un piccolo gruppo di irriducibili, si rallegra con gli storici dell´Accademia perché ristabilito «un po´ di verità».
La polemica è esplosa con grande fragore – ieri era in prima pagina su El Pais – anche perché il Dizionario revisionista è stato finanziato con soldi pubblici, 6,4 milioni di euro versati all´Accademia dal ministero dell´Istruzione. Il governo spagnolo ha subito chiesto che l´opera fosse ritirata e Angeles Sinde, ministro della Cultura, ha ordinato di riscrivere tutte le biografie che non corrispondano a criteri di minima obiettività. Al centro delle critiche c´è Luiz Suarez, uno storico noto negli ambienti accademici per le sue simpatie di estrema destra, a cui sono state affidate le voci biografiche più delicate. Suarez è tra l´altro presidente della Confraternita del Valle de los Caidos, il Mausoleo dell´ex dittatore.
Anche la biografia di Escrivà de Balaguer, il fondatore dell´Opus Dei, fa discutere perché viene raccontato come «un illuminato dal Signore» che compie ogni sua scelta grazie ad una guida divina. Ma nel Dizionario ce n´è per tutti da Manuel Azaña a Juan Negrin, che guidarono i governi dell´ultima Repubblica spagnola spazzata via dal golpe dell´esercito definito «Glorioso sollevamento militare, per la salvezza della Spagna».
«È il trionfo della pseudostoria», ha detto un senatore catalano che chiede delle «scuse pubbliche» agli storici della Real Academia e li accusa di affermare idee di chiara matrice fascista. Gonzalo Anes, il direttore della Real Academia de Historia, dopo aver detto «non riscriveremo proprio niente», si difende così: «È davvero difficile essere completamente obiettivi descrivendo personaggi della storia recente».

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