Le svastiche di Lars von Trier sulla Croisette 


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Le svastiche di Lars von Trier sulla Croisette

 Le svastiche di Lars von Trier sulla Croisette 

 Le svastiche di Lars von Trier sulla Croisette 

A Cannes, città di Le Pen, sono proibite le svastiche al collo. Lars von Trier dopo le dichiarazioni dell’altro ieri è «persona non gradita». Meno male. Qui si traccia ancora una differenza democratica tra chi inneggia al fascismo (per paradosso, parlando; sottilmente nei film) e chi, come Guideguian e von Trier anni fa, si dichiara comunista. Sid Vicious, vero punk, odiava premi, ipocrisie e montée de marche. Invece Lars von Trier che peggiora la sua depressione con sostanze evidentemente sbagliate, ha un solo vero antidoto, vincere sempre. Il Cda del Festival di Cannes non glielo impedisce. Infatti «si rammarica profondamente» che la kermesse sia stata utilizzata da Von Trier per «esprimere parole inaccettabili, intollerabili e contrarie agli ideali di umanità e di generosità che presiedono all’esistenza stessa del Festival. Condanna molto fermamente tali parole e dichiara von Trier persona non gradita, con effetto immediato». Ma ‘Melancholia’ rimane in concorso e potrà conquistare la Palma d’Oro, e, nel caso, il solo Von Trier non potrà salire sul palco a ritirarlo. Cosa aveva detto von Trier alla stampa ghignante? «Credevo di avere origini ebree ed ero contento, poi mia madre, morendo, mi ha confessato che mio padre non era ebreo danese ma tedesco ariano. Ora capisco perché ammiro Sper, l’architetto del III Reich. Sono un po’ nazista anche io e sono contento lo stesso. Comprendo Hitler. È un uomo, quindo ha il male dentro. Come tutti noi. Non lo giustifico ma lo penso spesso nel suo bunker. Dunque, come regista ‘nazista’ penso adesso a un film sulla ‘soluzione finale’, per i giornalisti». Infine frecciata alla collega ebrea danese che l’Oscar l’ha vinto: «Certo non ce l’ho con gli ebrei, anche se dopo aver conosciuto Susanne Bier avrei qualcosa da dire». Da noioso burocrate del marketing (cos’era Dogma più di un ‘logo’ aziendale?) poi Von Trier si è anche scusato per «essere caduto in una provocazione», sentenziando: «non sono né antisemita, né razzista, né nazista». 

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