Con un rapido tam tam sui social network, la protesta di giovani e precari che da domenica agita a Madrid si diffonde in varie città , con inviti a varie manifestazioni di “indignati” a Firenze Oggi), Milano, Torino, Padova, Pisa, Palermo, Roma

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La “rivoluzione spagnola” contagia l’Italia, dal web alle piazze

Con un rapido tam tam sui social network, la protesta di giovani e precari che da domenica agita a Madrid si diffonde in varie città , con inviti a varie manifestazioni di “indignati” a Firenze Oggi), Milano, Torino, Padova, Pisa, Palermo, Roma

Con un rapido tam tam sui social network, la protesta di giovani e precari che da domenica agita a Madrid si diffonde in varie città , con inviti a varie manifestazioni di “indignati” a Firenze Oggi), Milano, Torino, Padova, Pisa, Palermo, Roma

ROMA – “La Primavera d’Oriente sta arrivando in Europa”. È quanto scrive un ragazzo sulla bacheca di una pagina di Facebook che sta raccogliendo contatti ad una velocità incredibile. Non è una pagina qualsiasi. Parla metà spagnolo e metà italiano ed è nata sulla scia di quello che sta accadendo in questi giorni a Madrid dove da alcuni giorni giovani studenti, precari e gente comune sono scesi in piazza Porta del Sol, nel centro della città, dopo un tam tam sui social network per chiedere una profonda riforma del sistema democratico, politico, sociale ed economico. Una rivoluzione spontanea che richiama quelle del Magreb e che sta contagiando anche l’Italia. Sempre su internet, sempre attraverso un passaparola che scorre fluido nel web, sui telefonini dei giovani che a migliaia stanno affluendo in punti di ritrovo virtuali per organizzare lungo lo stivale quella che ormai è conosciuta sotto il tag di “#italianrevolution” e con lo slogan che riprende quello spagnolo: “Democrazia reale ora” e “toma la calle”, che significa “scendi in piazza”

Nel giro di una notte, infatti, sui social network italiani sono spuntati inviti a varie manifestazioni di “indignati” a Milano, Torino, Padova, Pisa, Palermo, Firenze e anche a Roma. L’appuntamento è tra stasera (a Firenze) e domani sera 20 maggio nelle altre città, per dar vita anche in Italia ad un movimento senza bandiere, con grandi ideali che ora tutti chiamano 15-M, proprio per la data d’inizio della protesta, il 15 maggio. Nella capitale il luogo d’incontro sarà piazza di Spagna, come a suggellare il primo passo di una inaspettata primavera portata in Europa dagli spagnoli. In Spagna la “#spanishrevolution” ormai è un caso nazionale anche perché il prossimo 22 maggio nello stato spagnolo si terranno le elezioni regionali. Altre manifestazioni ci sono state anche a Barcellona, Valencia, Saragozza, Palma de Mallorca, Siviglia e Bilbao. Nonostante i vari tentativi di sgomberare la piazza da parte delle autorità e la decisione della Commissione elettorale centrale spagnola, che verrà presa questo pomeriggio, sull’opportunità di vietare la manifestazione durante le votazioni, i giovani di Porta del Sol non hanno ancora gettato la spugna e con tende montate alla meno peggio, hanno sfidato la notte e la pioggia.

Del tam tam italiano parlano già i giornali online spagnoli. “Siamo persone che dopo le manifestazioni tenute in diverse città spagnole in questi giorni, hanno deciso di riunirsi per continuare a rivendicare la dignità e la coscienza politica e sociale”, si legge sulla pagina italiana di Facebook (http://www.facebook.com/pages/Italian-Revolution-Democrazia-reale-ora-/115886905162963) ormai diventata il centro di raccolta della protesta in Italia. “Non siamo o rappresentiamo né un partito né un’associazione – si legge sul sito -. Ci unisce il desiderio di cambiare. Perché vogliamo una società nuova che dia priorità alla vita, al di sopra degli interessi economici e politici. Vogliamo un cambiamento nella società e nella coscienza sociale”. Nessun programma, quindi, nessuna richiesta specifica. Solo slogan e una crescente indignazione verso la corruzione, la crisi (qualcuno ripete ancora uno slogan di qualche tempo fa “Noi la crisi non la paghiamo!”), e i tagli al welfare che portano a chiedere “un impegno concreto all’Europa per uscire dalla crisi” e “risposte concrete”. Tutto nel bel mezzo di una sorta di caos primordiale e spontaneo che rende difficile capire perché aderire, quali ragioni condividere e quali no, ma che travolge tutto con la fretta di scendere subito in piazza per esternare un’insofferenza fin troppo celata e supportare i coetanei spagnoli in una protesta che sembra giusta e sacrosanta a tutti quelli che aderiscono.

“E’ ora di darsi una mossa”, dicono in tanti facendo rimbalzare messaggi su internet ormai in quasi tutte le lingue parlate nel Vecchio continente. “E’ la primavera, svegliamoci!”. E si chiama alla “rivoluzione” anche in Francia, Germania, Gran Bretagna, Portogallo e di ora in ora si aggiungono altre pagine in altre lingue e con le diverse bandiere. Tutte collegate tra loro, come attraverso un unico tag che ha in seno il germe della “revolution”. E tra i messaggi lasciati da tanti sulle pagine italiane, una ragazza lascia il suo agli italiani: “Avanti, Italia. Tocca a voi”. (Giovanni Augello)

 

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