L'AVANA - Il dissidente cubano Juan Wilfredo Soto Garcia, morto domenica scorsa in un ospedale della città  di Santa Clara, «non ha mai lamentato di aver ricevuto percosse» nel corso di un fermo subito dalla polizia.
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Flop dell’opposizione: il dissidente Soto Garcia morto per cause naturali

L’AVANA – Il dissidente cubano Juan Wilfredo Soto Garcia, morto domenica scorsa in un ospedale della città  di Santa Clara, «non ha mai lamentato di aver ricevuto percosse» nel corso di un fermo subito dalla polizia.

L’AVANA – Il dissidente cubano Juan Wilfredo Soto Garcia, morto domenica scorsa in un ospedale della città  di Santa Clara, «non ha mai lamentato di aver ricevuto percosse» nel corso di un fermo subito dalla polizia.

«Il suo corpo non presentava segni di colpi ricevuti». Famigliari, medici che lo hanno visitato e ne hanno effettuato l’autopsia, testimoni che hanno assistito al fermo – avvenuto giovedì della settimana scorsa – in dichiarazioni al giornale del Partito comunista Granma smentiscono con decisione e molte argomentazioni le accuse dell’opposizione, ovvero che Wilfredo Soto sia deceduto a causa di un pestaggio subito da parte della polizia.

La sua morte «è dovuta a cause naturali, una pancreatite acuta», conseguenza delle precarie condizioni di salute che soffriva da anni, hanno affermato il dottor Rodríguez – che ha effettuato l’autopsia – e il dottor Vega Alonso, che lo aveva in cura da tre anni.
La sorella, Rosa Soto Garcia è la più decisa nel negare e condannare la versione fornita dai più noti esponenti dell’opposizione: «E’ una grande menzogna affermare che sia stato picchiato. Il suo corpo non presentava nessun segno di percossa. E’ tutta un’invenzione della propaganda contro-rivoluzionaria; campagna che causa un gran dolore alla famiglia». La nipote Madelín Soto e suo marito, che per due giorni hanno assistito il dissidente, confermano che in nessuna occasione lo zio aveva affermato di essere stato pestato e che il suo corpo non presentava alcun segno di percosse. Infine, due venditori di fiori che stazionavano nel parco di Santa Clara dove giovedì scorso si era prodotto il fermo di Wilfredo Soto, hanno riferito a Granma che non vi fu violenza da parte della polizia.
L’articolo del quotidiano segue un comunicato del governo che accusa l’opposizione di voler strumentalizzare la morte di Wilfredo Soto. Le reazioni internazionali, però, in questo caso non hanno raggiunto la risonanza e il coro di condanne verificatesi l’anno scorso in occasione della morte, dopo uno sciopero della fame, di Olando Zapata, considerato dalla dissidenza un prigioniero politico, a causa delle versioni contradditorie fornite da esponenti dell’opposizione e dall’evidenza del quadro clinico di Soto (gotta, grave ipertensione, cuore ingrossato, problemi ai reni…).
Lunedì , sono stati pubblicati i «Lineamenti» delle riforme economiche e sociali approvate dal sesto congresso del Partito comunista. Un impressionante corpo di misure accolte con favore, e con molte aspettative, dai cubani. E’ in questo quadro, sostiene il governo, che si tenta «un campagna di aggressione a Cuba». IL GOVERNO 
dell’Avana denuncia le manipolazioni del dissenso interno che aveva parlato subito di un feroce pestaggio della polizia come causa del decesso

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