Milano, il simbolo fascista fotografato dai passanti
Milano, il simbolo fascista fotografato dai passanti
MILANO – È rimasta attaccata al muro per un giorno intero, ben visibile dal marciapiede, dal quale chiunque la poteva fotografare, dietro le bandiere italiana ed europea attaccate ai pennoni sopra l´ingresso. Una croce celtica bianca su sfondo nero, in un ufficio di polizia, il Primo Maggio. Poi sparita. Succede a Milano, nello stanzone al primo piano dell´Uigos del commissariato Città Studi di via Cadamosto, a pochi passi da Porta Venezia. Un simbolo che inquieta, ancora di più quando, ai passanti che ne chiedono conto in commissariato, viene risposto: «Una goliardata». La bandiera, in realtà, sarebbe stata sequestrata dagli agenti alla manifestazione di Forza nuova del 29 aprile in ricordo di Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi, lo studente e il consigliere provinciale uccisi negli anni di piombo, e del repubblichino Carlo Borsani. «È rimasta esposta per qualche ora nel nostro ufficio politico insieme a una mazza – spiega il dirigente del commissariato, Maurizio Cusano – e poi riposta tra i reperti. Non era un gesto ideologico». La Questura, per togliere ogni dubbio, ha disposto accertamenti.
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