VERSO LO SCIOPERO GENERALE · A Venezia occupata la sede del nuovo store Geox

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Blitz degli studenti a Roma e a Bologna

VERSO LO SCIOPERO GENERALE · A Venezia occupata la sede del nuovo store Geox

VERSO LO SCIOPERO GENERALE · A Venezia occupata la sede del nuovo store Geox

Gli studenti e i precari che parteciperanno allo sciopero generale di venerdì 6 maggio hanno occupato ieri l’assessorato alla casa di Roma, l’ufficio tirocini dell’università di Bologna e lo store del marchio Geox ospitato nella sede centrale dell’università di Ca’ Foscari di Venezia. «Non è una città per giovani, chiediamo un nuovo welfare contro la crisi» hanno detto gli studenti della Sapienza negli uffici dell’assessore Alfredo Antoniozzi dal quale hanno ottenuto un incontro. È stata poi denunciata la minaccia di sgombero che incombe su «Puzzle», lo studentato occupato al Tufello. «È inaccettabile che questa esperienza – ha detto Andrea Alzetta di Roma in Action – venga messa sullo stesso piano dell’occupazione di Casa Pound». «Non c’è neanche l’ombra dei 30 mila alloggi popolari promessi da Alemanno», ha aggiunto Gianluca Peciola, consigliere Sel alla provincia di Roma. Quasi a ridosso di questa iniziativa ilMiur ha diffuso una nota dove ricorda che sulla Gazzetta Ufficiale del 28 aprile è stato pubblicato il decreto sui criteri minimi degli alloggi per gli studenti. «Stage non retribuito? Noi diciamo reddito garantito. Tirocinio non pagato? Meglio sciopero generalizzato». È stato questo lo slogan usato dagli studenti di «Saperi, diritti e reddito» e dagli «Educatori uniti contro i tagli» nel blitz degli uffici dell’Alma Mater di Bologna dove hanno consegnato i «pacchi stage&tirocini». «Ci interroghiamo su quanto un tirocinio formativo o uno stage non retribuito e quasi sempre casuale possa diventare un modo per agganciarsi direttamente al mondo del lavoro ». Se gli studenti bolognesi non vogliono essere trattati come pacchi postali, quelli veneziani hanno costretto alla chiusura un negozio che la Geox ha aperto in co-branding con Ca’ Foscari. «L’apertura di queto negozio smaschera la retorica dell’apertura ai privati sbandierata dal rettore Carraro e dal ministro Gelmini». Gli studenti hanno esposto cartelli e striscioni dove si è letto: «Uniti per lo sciopero, 6 maggio blocchiamo la città».

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