Torna libero Pierluigi Concutelli

Era il leader di Ordine Nuovo. L’ex terrorista nel 1976 uccise a Roma il giudice Vittorio Occorsio. Ora la pena è sospesa per ragioni di salute

Era il leader di Ordine Nuovo. L’ex terrorista nel 1976 uccise a Roma il giudice Vittorio Occorsio. Ora la pena è sospesa per ragioni di salute

MILANO – Pierluigi Concutelli è tornato in libertà. Al terrorista nero, ex leader di Ordine Nuovo che il 10 luglio del 1976 uccise a Roma il giudice Vittorio Occorsio, è stata infatti riconosciuta nei giorni scorsi la sospensione della pena per le gravi condizioni di salute. Per il grave decorso della malattia, non riesce a parlare e comunica scrivendo. Libero da sabato scorso, è stato accompagnato da un amico da Portogruaro ad Ostia, sul litorale romano.

PENA DI MORTE – «Io a Concutelli gli avrei dato la pena di morte», ha commentato il ventenne Vittorio Occorsio, nipote del magistrato assassinato dal commando neofascista di cui faceva parte l’ex leader di Ordine Nuovo. «E non parlo solo come nipote di Vittorio Occorsio», ha spiegato, «ma perché l’Italia da oggi è un paese meno sicuro con lui in libertà». Il giovane ha saputo dal padre Eugenio la notizia della liberazione dell’assassino del nonno. «Sono incredulo e amareggiato», ha aggiunto il ragazzo.

TRE DELITTI – L’ex terrorista neofascista, ora libero, ha trascorso quasi la metà della sua vita in carcere. Romano, oggi sessantasettenne, Concutelli è stato fin da giovanissimo militante di gruppi giovanili di destra a Palermo fino a diventare, nei primi anni Settanta, uno dei capi di Ordine Nuovo. Per il delitto di Occorsio, Concutelli fu condannato all’ergastolo. Il terrorista considerava il sostituto procuratore il «responsabile» dello scioglimento del gruppo neofascista. Negli Anni Ottanta poi Concutelli fu condannato ad altri due ergastoli per aver sgozzato in carcere con una corda di nylon due neofascisti, Ermanno Buzzi e Carmine Palladino, implicati nelle inchieste sulle stragi di Bologna e di Brescia e da lui considerati delatori. Ottenne in seguito il regime di semilibertà, che gli è stato revocato quando, nell’estate del 2008, mentre rientrava in carcere a Rebibbia, gli sono stati trovati in tasca hashish, denaro e un coltello. Privato della semilibertà, è tornato in carcere ma nel 2009 ha ottenuto domiciliari perché colpito da ischemia cerebrale. È assistito da Emanuele Macchi, che fu uno dei capi dello spontaneismo armato.

«PER OCCORSIO PROVO RIMORSO» – Autore anche del libro biografico Io, l’uomo nero, ha partecipato anche ad una intervista televisiva a La7 durante la quale ha detto di non essersi pentito del suo passato neofascista, ma di provare rimorso per l’omicidio di Occorsio. Ora gli è stata riconosciuta la sospensione della pena per le gravi condizioni di salute. Concutelli ha quindi lasciato gli arresti domiciliari e, come sottolinea sul suo blog Ugo Tassinari, studioso della destra radicale, «è stato trasferito dagli amici che lo assisteranno in una casetta sul mare, sul litorale di Ostia».

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