Scilipoti copia il manifesto fascista: la storia si ripete

«Io non ho preso nulla. Forse qualcuno già  parlava con il mio linguaggio»

«Io non ho preso nulla. Forse qualcuno già  parlava con il mio linguaggio»

ROMA— Domenico Scilipoti, l’uomo simbolo dei deputati «responsabili» che sostengono il governo Berlusconi, è stato sorpreso con le mani nel sacco della storia e smascherato dal web. Avrebbe rubato intere frasi dal Manifesto degli intellettuali fascisti di Giovanni Gentile per poi copiarle, di sana pianta, nel manifesto del suo «Movimento di responsabilità nazionale» . L’ex idv che il 14 dicembre contribuì a salvare la maggioranza non votando la sfiducia risponde al cellulare alle sei della sera e finge di cadere dal pero, ma si capisce che la storia del presunto plagio non lo lascia tranquillo: «Farete un titolo “Scilipoti fascista?”» . L’onorevole, ginecologo esperto di medicine alternative, prova a derubricare il fattaccio a «coincidenze che capitano» , ma lo capisce anche lui che la linea difensiva è debole. E allora azzarda: «Molte cose che si sostenevano settant’anni fa si pensano ancora oggi» . La lettura comparata dei due documenti è sorprendente. Scrive Scilipoti nell’incipit del suo manifesto in sedici punti: «Responsabilità Nazionale è il movimento recente ed antico dello spirito italiano, internamente connesso alla storia della Nazione Italiana» . Scrivevano i 250 intellettuali che nel 1925 si ispirarono alla conferenza di Giovanni Gentile «Libertà e liberalismo» : «Il Fascismo è un movimento recente ed antico dello spirito italiano, intimamente connesso alla storia della Nazione italiana» . I due passi sono identici, se non fosse per quell’ «intimamente» che alla maniera scilipotiana è diventato «internamente» . E via così, scopiazzamento dopo scopiazzamento. Spiccicato il quinto punto sulla responsabilità come politica morale, «una politica che sappia coinvolgere l’individuo a un’idea in cui esso possa trovare la sua ragione di vita, la sua libertà, il suo futuro e ogni suo diritto» . Unica differenza rispetto al manifesto fascista, l’assenza della parola «futuro» . Il testo ispirato da Gentile si chiude con l’affermazione che fascismo è «concezione austera della vita» e alla stessa espressione ricorre Scilipoti per consegnare ai posteri le sue idee in stile vintage: «Responsabilità è concezione austera della vita, non incline al compromesso, ma duro sforzo per esprimere i propri convincimenti» . La scoperta del copia e incolla, rilanciata dall’Espresso, è dell’internauta Antonio Scalari, 30 anni, un biologo mantovano che ha postato le «prove» del plagio sulla sua pagina facebook. L’immagine dei due testi a confronto fa il giro del web. E Scilipoti affida la sua discolpa ad argomenti come questi: «Non c’è nulla di nuovo sotto il sole, da sempre la storia si ripete» . Speriamo che il fascismo non si ripeta, onorevole: «Cosa c’entra il fascismo? Non è che sono fascista perché parlo di patria. E poi io sono del 1957, a quei tempi non ero nemmeno nato» . E perché allora ha copiato dal filosofo Gentile? «Filosofo? Nel mio manifesto si parla di politica. Io non ho copiato niente. Può anche darsi che qualcuno, in precedenza, abbia parlato con lo stesso linguaggio che uso io oggi…» . 

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