La prima reazione è il rifiuto. Poi subentrano la rabbia, la depressione Alla fine ci si rassegna e si prova a ripartire 
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“Rinascere dopo il collasso la coscienza sociale fa i conti con l’apocalisse”

La prima reazione è il rifiuto. Poi subentrano la rabbia, la depressione Alla fine ci si rassegna e si prova a ripartire 

La prima reazione è il rifiuto. Poi subentrano la rabbia, la depressione Alla fine ci si rassegna e si prova a ripartire 

Anticipiamo un brano di “Gli spiriti del male nelle regioni celesti”, introduzione a Vivere alla fine dei tempi, edito da Ponte alle Grazie.
La premessa di base di questo libro è semplice: il sistema capitalista globale si sta avvicinando a un apocalittico punto zero. I suoi “quattro cavalieri dell´apocalisse” comprendono la crisi ecologica, le conseguenze della rivoluzione biogenetica, gli squilibri interni al sistema stesso (problemi con la proprietà intellettuale; imminenti lotte per materie prime, cibo e acqua), e la crescita esplosiva delle divisioni ed esclusioni sociali. […] La verità fa male, e noi cerchiamo disperatamente di scansarla. Per spiegare come questo accada, possiamo rivolgerci a una guida inaspettata. La psicologa di origine svizzera Elisabeth Kübler-Ross ha proposto il celebre schema delle cinque fasi dell´elaborazione del lutto, conseguente, ad esempio, alla scoperta di avere una malattia terminale: rifiuto («Non può succedere, non a me»), collera («Perché succede proprio a me?»), venire a patti («Se potessi almeno vivere fino a vedere la laurea dei miei figli»), depressione («Sto per morire, e quindi chi se frega di tutto») e accettazione («Visto che ormai non lo posso combattere, tanto vale che mi prepari »). […] È possibile scorgere le stesse cinque figure nel modo in cui la nostra coscienza sociale prova ad affrontare l´imminente apocalisse. La prima reazione è di rifiuto ideologico; la seconda è esemplificata da esplosioni di collera di fronte alle ingiustizie; la terza comporta dei tentativi di venire a patti; poi arrivano la depressione e la chiusura in sé stessi; infine, dopo essere passato per questo punto zero, il soggetto non considera più la situazione come una minaccia, ma come la possibilità di un nuovo inizio. I cinque capitoli si riferiscono a questi atteggiamenti. Il primo capitolo analizza le modalità dominanti di offuscamento ideologico, dagli ultimi blockbuster di Hollywood fino alle false (rimosse) visioni apocalittiche (l´oscurantismo della new age ecc.). Il secondo capitolo esamina le proteste violente contro il sistema globale, e in particolare l´ascesa del fondamentalismo religioso. Il terzo capitolo si concentra sulla critica dell´economia politica, e propone un appello per la ripresa di questa componente centrale della teoria marxista. Il quarto capitolo prende in considerazione l´impatto dell´imminente collasso nei suoi aspetti meno consueti, come l´emergere di nuove forme di patologie del soggetto (il soggetto “post-traumatico”). Infine, il quinto capitolo individua i segni dell´emergere di una nuova soggettività emancipativa, e isola i germi di una cultura comunista in tutte le sue diverse forme, ivi comprese le utopie letterarie o di altro tipo (dalla comunità dei topi di Kafka al collettivo dei reietti freak nella serie tv Heroes).

 

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