Pacco bomba alla Folgore di Livorno

Ritorna in azione la cosiddetta «federazione anarchica informale», con un pacco bomba che ferisce gravemente un alto ufficiale della Folgore.

Ritorna in azione la cosiddetta «federazione anarchica informale», con un pacco bomba che ferisce gravemente un alto ufficiale della Folgore. Sono le quattro del pomeriggio quando, nella caserma Ruspoli di Livorno, sede del comando dei paracadutisti, il tenente colonnello Alessandro Albamonte cerca di aprire una busta imbottita indirizzata al capo di stato maggiore della brigata. In quel momento, con buona parte dei parà in Afghanistan, è lui il più alto in grado in caserma. Il pacco esplode non appena aperto: le mani del militare sono investite in pieno dall’esplosione, con l’amputazione traumatica di cinque dita. Inoltre il liquido esplosivo nella busta provoca ad Albamonte anche ustioni alle gambe e al volto, con gravi ferite agli occhi e il concreto rischio di perdere la vista a quello sinistro. Trasportato in serata al Centro traumatologico ortopedico di Firenze, il tenente colonnello viene operato d’urgenza alle mani.
La deflagrazione è stata fortissima, sbalzando Albamonte ad alcuni metri di distanza. Ancor prima che le indagini sulla busta rivelino l’esplicita rivendicazione della «fai», i servizi segreti confermano quanto carabinieri e Digos stanno già ipotizzando. Con l’aggiunta di un legame fra l’attentato alla Folgore e altri due plichi esplosivi. Il primo è stato inviato a Olten alla federazione dell’industria nucleare svizzera Swissnuclear. Il secondo pacco è stato invece indirizzato al direttore del carcere greco di Koridallos, e forse è spedito da Firenze: per mittente, compreso il codice di avviamento postale, è stata usata l’Eurofor, la forza europea di reazione rapida, il cui comando è appunto nel capoluogo toscano in via Aretina 354. Per fortuna quest’ultimo plico viene disinnescato prima dell’esplosione.

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