Libero l'assassino di Guido Rossa La figlia Sabina:

Il Tribunale di Roma ha accolto la richiesta di Vincenzo Guagliardo, membro storico della colonna genovese delle Brigate Rosse, che il 24 gennaio del 1979 uccise, assieme a Riccardo Dura e a Lorenzo Carpi, il sindacalista della Cgil. Libera anche la moglie dell'ex terrorista, Nadia Ponti, condannata alla pena dell'ergastolo nel processo per il sequestro e l'omicidio di Aldo Moro.
La figlia Sabina: "Gesto di civiltà "

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Libero Vincenzo Guagliardo

Libero l'assassino di Guido Rossa La figlia Sabina:

Libero l'assassino di Guido Rossa La figlia Sabina:

Il Tribunale di Roma ha accolto la richiesta di Vincenzo Guagliardo, membro storico della colonna genovese delle Brigate Rosse, che il 24 gennaio del 1979 uccise, assieme a Riccardo Dura e a Lorenzo Carpi, il sindacalista della Cgil. Libera anche la moglie dell’ex terrorista, Nadia Ponti, condannata alla pena dell’ergastolo nel processo per il sequestro e l’omicidio di Aldo Moro.
La figlia Sabina: “Gesto di civiltà “

Libero l'assassino di Guido Rossa La figlia Sabina:

Il Tribunale di Roma ha accolto la richiesta di Vincenzo Guagliardo, membro storico della colonna genovese delle Brigate Rosse, che il 24 gennaio del 1979 uccise, assieme a Riccardo Dura e a Lorenzo Carpi, il sindacalista della Cgil. Libera anche la moglie dell’ex terrorista, Nadia Ponti, condannata alla pena dell’ergastolo nel processo per il sequestro e l’omicidio di Aldo Moro.
La figlia Sabina: “Gesto di civiltà “

E’ libero l’assassino di Guido Rossa. Vincenzo Guagliardo e la moglie, Nadia Ponti, hanno ottenuto la libertà condizionale. Il Tribunale di sorveglianza di Roma ha accolto la richiesta dei due ex terroristi. Arrestati entrambi nel 1980, Guagliardo e Ponti, nome di battaglia ‘Marta’, non si sono mai pentiti né dissociati dalla lotta armata contro lo Stato. Entrambi godevano del regime di semilibertà, lasciavano il carcere di giorno per rientrare la sera.

Ex operaio della Magneti Marelli di Milano, Vincenzo Guagliardo fu un membro storico della colonna genovese delle Brigate Rosse. E a Genova il 24 gennaio del 1979 uccise, assieme a Riccardo Dura e a Lorenzo Carpi, il sindacalista della Cgil Guido Rossa. Guagliardo sparò per primo mentre Dura lo finì. 

Operaio dell’Italsider e militante della Cgil e del Pci, Guido Rossa aveva denunciato un suo compagno di lavoro, Francesco Berardi. Lo aveva visto mentre lasciava dei volantini delle Br in fabbrica. Lo denunciò e testimoniò al processo facendolo condannare. Una scelta coraggiosa che Guido Rossa pagò con la vita. I brigatisti lo uccisero colpendo per la prima volta un operaio comunista.

Nell’ottobre del 2005 la figlia, Sabina Rossa, oggi parlamentare del Pd, dopo un incontro con Guagliardo in regime di semilibertà, si dichiarò favorevole alla concessione della condizionale, già respinta nel 2008 e nell’aprile del 2009, e arrivata per Guagliardo e per Nadia Ponti, condannata alla pena dell’ergastolo nel processo per il sequestro e l’omicidio di Aldo Moro.

Un “gesto di civiltà”, ha ripetuto Sabina Rossa dopo aver saputo della liberazione di Vincenzo Guagliardo e Nadia Ponti. “Credo che i magistrati abbiano preso una decisione giusta. Nel nostro paese nessuna pena può essere a vita e io stessa mi sono spesa per il rispetto di questo principio di democrazia”.

Positivo il commento di Francesco Romeo, legale dei due ex terroristi: “Le decisioni del tribunale sono conformi ai principi costituzionali e testimoniano del lungo percorso di risocializzazione sviluppatosi attraverso una detenzione effettiva di oltre 31 anni da parte dei miei assistiti”.

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