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I fascisti del terzo millennio che cercano la riscossa

L’anno di maggior notorietà  dei fascisti del terzo millennio a Napoli è stato il 2009.

L’anno di maggior notorietà  dei fascisti del terzo millennio a Napoli è stato il 2009.

Il primo passo l’apertura della sede de La Destra nel quartiere collinare dei Colli Aminei, primo riferimento del gruppo di Casa Pound in città, poi l’esordio sui muri con il manifesto del Turbodinamismo, un mix di violenza e nonsense. In attesa di radicarsi sul territorio, la strategia è stata cercare proseliti attraverso Blocco studentesco, nelle elezioni per i rappresentati di istituto di scuole superiori e università. Il 18marzo 2009 impediscono ai ragazzi dell’Onda di rientrare a Giurisprudenza dopo una manifestazione. Tra loro EnzoTarantino, presente anche ieri. A giugno due attivisti dei centri sociali vengono seguiti e aggrediti nella metro dei Campi Flegrei da nove neofascisti con mazze e coltelli. Il 6 ottobre Francesco Traetta viene aggredito all’uscita da scuola da un gruppo, tra loro riconosce attivisti di Casa Pound. Risultato: una prognosi di trenta giorni e una costola rotta. Ma a segnare il 2009 è l’occupazione dell’exmonastero di salita San Raffaele a Materdei. Molti ex An confluiti nel Pdl assicurano la copertura politica al gruppo che intanto ha costituito anche l’associazione Hmo – Hic manebimus optime, capitanata da Emanuela Florino. Il padreMichele, storico esponente dell’Msi, era segretario della sezione da cui partì il commando che, armato di molotov, uccise Jolanda Palladino. Strenui difensori dell’occupazione di destra anche Pietro Diodato, coinvolto negli scontri a Pianura e accusato di rapporti con ex cutoliani, e Luciano Schifone. Anche lui ex missino, l’11 novembre 1969 partecipò al lancio di bombe carta contro la manifestazione di studenti antifascisti. Oggi è delegato allo spettacolo del governatore Stefano Caldoro, terzo consigliere più votato della regione. Insomma le coperture politiche ci sono ma il quartiere i bravi ragazzi di Casa Pound non li vuole, e dopo notti di scontri e manifestazioni arriva lo sgombero. Di loro si perdono le tracce. Con le elezioni al comune di Napoli alle porte, però, ricompaiono manifesti tra piazza Cavour e piazza Carlo III. L’occasione di farsi vedere arriva il 24 marzo scorso. I collettivi organizzano una manifestazione a Capodichino contro la guerra in Libia, e di ritorno trovano ad attenderli il solito gruppo di destra: «Erano una trentina – raccontano gli attivisti del collettivo Cau – Avevano mazze tricolori. Ci siamo rifugiati in una enoteca ma ci hanno lanciato sassi fino a rompere la vetrina. Persino un vecchio televisore hanno tirato».

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