Consigliere antirom aggredito a Padova a colpi di catene

Fermati 2 no global. Il sindaco: terroristi«Violenti, terroristi» . Eà durissimo il giudizio del sindaco di Padova Flavio Zanonato (Pd) che, a caldo ma con lucidità , apostrofa con la parola «gentaglia» , i due giovani del Centro sociale Pedro, arrestati per aver aggredito, ieri mattina, nei pressi della galleria Duomo il consigliere comunale Vittorio Aliprandi, 56 anni, e il figlio diciannovenne Giovanni che si trovava con lui ed è intervenuto in sua difesa.

Fermati 2 no global. Il sindaco: terroristi«Violenti, terroristi» . Eà durissimo il giudizio del sindaco di Padova Flavio Zanonato (Pd) che, a caldo ma con lucidità , apostrofa con la parola «gentaglia» , i due giovani del Centro sociale Pedro, arrestati per aver aggredito, ieri mattina, nei pressi della galleria Duomo il consigliere comunale Vittorio Aliprandi, 56 anni, e il figlio diciannovenne Giovanni che si trovava con lui ed è intervenuto in sua difesa.

Prognosi di 25 giorni per il primo, colpito in testa e all’addome, di 21 per il secondo. Catene, spranghe, caschi. Armamentario che evoca i fantasmi del passato quando, durante i famigerati anni Settanta, Padova era stretta nella morsa della violenza politica. Un agguato improvviso ma preparato («erano le 10.30 circa e a quell’ora, d’abitudine, padre e figlio facevano quel percorso» , dice un funzionario della Questura) da un gruppetto di 4/5 persone, che sono entrate in azione circondando la vittima predestinata. A volto coperto, hanno avvicinato il consigliere, di spalle, infierendo contro di lui. Aliprandi, sanguinante, ha reagito riuscendo a bloccare uno degli aggressori. Un secondo è stato preso da alcuni passanti presenti sulla scena. Gli altri sono riusciti a fuggire guadagnando le viuzze del centro storico. I due giovani, arrestati per lesioni pluriaggravate, sono Alex Favaretto, 29 anni, e Michele Nigro 25, studente universitario. Ben conosciuti dalle forze dell’ordine e già iperdenunciati (soprattutto il primo) per altri episodi di violenza. Ora il collettivo del Pedro («storico» centro sociale di Padova, assimilabile al Leoncavallo di Milano) si affretta a dissociarsi: «Un episodio che riguarda le singole presone coinvolte, non abbiamo compreso lo svolgimento. Oggettivamente ciò che è accaduto è sbagliato» . Ribatte il sindaco Zanonato: «Pensavano di farla franca. Dal momento che sono stati presi sul fatto, gravissimo, ora si tenta di annacquare le responsabilità» . Il primo cittadino di Padova, annunciando che il Comune si costituirà parte civile nel processo, esterna le sue considerazioni sulla vicenda, anche attraverso un video, diffuso tramite Facebook. «Il centro sociale che ora si dissocia — aggiunge— nei giorni scorsi ha rivendicato un’azione contro lo stesso consigliere e l’attacco a un banchetto della Lega, in piazza Garibaldi durante la manifestazione dei precari» . Vittorio Aliprandi, ex parlamentare leghista, fu eletto alle ultime Amministrative padovane nella Lista civica «Marco Marin» , agganciata al Pdl. E’ di sicuro un personaggio controverso. Proprio in questi giorni è stato condannato a 4 mila euro di multa più 6.000 di risarcimento per aver inserito nel suo profilo di Facebook parole offensive contro i Rom. «E’ vero — chiosa Zanonato — ma non c’è spazio per lotta sociale alcuna, al di fuori delle regole del sistema democratico» . Conclude: «Bisogna fermare l’escalation della violenza» . Tutti i rappresentanti delle forze politiche hanno dato solidarietà agli Aliprandi, stigmatizzando con forza l’agguato. «Quanto è avvenuto a Padova è una violenza esecrabile, da dinosauri della politica» , commenta l’ex sindaco Giustina Destro, auspicando la chiusura del Centro sociale Pedro. Luca Zaia, governatore del Veneto, afferma: «Fatto esecrabile che ci riporta al clima di anni passati, che non devono più tornare» .

0 comments

Leave a Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Sign In

Reset Your Password