L’Opg di Aversa sotto osservazione: in 4 anni 13 decessi. Tra i casi di suicidio anche quello di due agenti penitenziari. L’Osservatorio permanente: “Temiamo che ci siano altri casi ignoti”
L’Opg di Aversa sotto osservazione: in 4 anni 13 decessi. Tra i casi di suicidio anche quello di due agenti penitenziari. L’Osservatorio permanente: “Temiamo che ci siano altri casi ignoti”
PADOVA – Continua a salire il numero delle vittime del carcere: con il suicidio di ieri avvenuto nell’Opg di Aversa, sono otto i casi registrati nel solo mese di aprile. Quattro detenuti, due internati e due agenti penitenziari si sono tolti la vita in un arco di tempo di dieci giorni. Per due casi, comunque, la causa della morte è ancora da accertare. Quasi tutti erano uomini, giovani e meno giovani, mentre nella lista compare il nome di una sola donna, la 24enne Adriana Ambrosiani, internata all’Opg di Castiglione, in provincia di Mantova.
Secondo i dati diffusi oggi dall’Osservatorio permanente delle morti in carcere, nel 2011 almeno 45 reclusi e 2 agenti hanno perso la vita in questi primi mesi del 2011. “L’avverbio ‘almeno’ – si spiega in una nota – sta a significare che alcuni casi potrebbero non essere ancora emersi. Infatti, il nostro monitoraggio è indipendente rispetto alle istituzioni penitenziarie e, in assenza di notizie ufficiali, abbiamo il timore che alcuni casi rimangano ignoti. L’ultimo report ufficiale risale al 2007”.
I suicidi accertati risultano 20 – tra cui quelli dei due poliziotti –, mentre 17 sono le persone decedute per malattia e 10 i casi in attesa di accertamento. Oltre ad Adriana e al 58enne rumeno che si è impiccato ieri ad Aversa, si sono tolti la vita Kadi Mehdi, 39 anni, recluso al Due Palazzi di Padova, e Carlo Saturno, 22 anni, recluso a Bari. Sono invece da accertare le cause della morte del 42enne Mario Coldesina, detenuto a Novara, e di un cittadino italiano di 60 anni recluso nella casa circondariale di Prato. I poliziotti che si sono tolti la vita sono invece Antonio Parisi, 40 anni, distaccato al carcere di Caltagirone, e Ruggero Porta, 42 anni, in servizio nella casa di reclusione di Mamone Lodè (Nuoro).
Sotto la lente d’ingrandimento si trova ora l’opg di Aversa: “In poco più di 4 anni – fa sapere l’Osservatorio – 13 persone vi sono morte: su questi decessi e più in generale sulle condizioni della struttura è in corso un’inchiesta della procura di Santa Maria Capua Vetere”. Il precedente caso di suicidio nell’opg si era verificato il 5 gennaio di quest’anno. L’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Siviere è, invece, considerato un istituto-modello e il precedente suicidio risaliva a 16 mesi fa. “Ma il caso più misterioso – riferisce la nota – è quello di Katiuscia Favero, una ragazza di 30 anni che fu ritrovata impiccata a una recinzione del giardino interno alla struttura il 16 novembre 2005: per gli investigatori si trattò di un suicidio, per la madre fu un omicidio”. (gig)
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