Carceri: 2 minori su 3 dentro in attesa giudizio, come adulti

ROMA - Circa due terzi (nel 2009 il 61,6%) dei minori detenuti gli istituti di pena minorile(ipm) sono in custodia cautelare, mentre solo un terzo sta scontando una pena definitiva. Lo evidenzia l'associazione Antigone nel 'Primo rapporto sugli istituti penali minorili', una caratteristica del sistema carcerario minorile, che confligge con lo spirito della riforma della giustizia minorile del 1988, e che lo accomuna al sistema penale degli adulti.

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Nei minorili solo stranieri, rom e meridionali

Una veduta dell'isolotto di Nisida a Napoli che ospita il carcere minorile

Carceri: 2 minori su 3 dentro in attesa giudizio, come adulti

ROMA – Circa due terzi (nel 2009 il 61,6%) dei minori detenuti gli istituti di pena minorile(ipm) sono in custodia cautelare, mentre solo un terzo sta scontando una pena definitiva. Lo evidenzia l’associazione Antigone nel ‘Primo rapporto sugli istituti penali minorili’, una caratteristica del sistema carcerario minorile, che confligge con lo spirito della riforma della giustizia minorile del 1988, e che lo accomuna al sistema penale degli adulti.

Carceri: 2 minori su 3 dentro in attesa giudizio, come adulti

ROMA – Circa due terzi (nel 2009 il 61,6%) dei minori detenuti gli istituti di pena minorile(ipm) sono in custodia cautelare, mentre solo un terzo sta scontando una pena definitiva. Lo evidenzia l’associazione Antigone nel ‘Primo rapporto sugli istituti penali minorili’, una caratteristica del sistema carcerario minorile, che confligge con lo spirito della riforma della giustizia minorile del 1988, e che lo accomuna al sistema penale degli adulti.

 

Anche nel caso delle carceri per minori c’e’ una sproporzione tra italiani e stranieri (rispettivamente il 57 e il 42% nel 2009). Antigone osserva anche come la giustizia minorile abbia retto meglio ”alle campagne securitarie degli ultimi anni”, che hanno portato al collasso i carceri per adulti.

”Il sistema minorile – sottolinea – sembra essere rimasto immune da questa tendenza. L’andamento della criminalita’ e’ rimasto invariato e gli Istituti non si sono riempiti fino all’inverosimile”. L’Italia resta uno dei Paesi dove si incarcerano meno i minori, con una proporzione di uno ogni 20 mila, come Olanda, meno che in Francia, dove finisce dentro un ragazzo ogni 12.500, ma piu’ che in Spagna (la proporzione qui e’ di uno ogni 50 mila).

NEI MINORILI SOLO STRANIERI, ROM E MERIDIONALI – Se e’ vero che, dopo la riforma del codice di procedura penale minorile del 1988, il carcere per i ragazzi che hanno commesso reati e’ ormai un’estrema ratio, gli Istituti per minori (Ipm) sono, ancora piu’ che quelli per adulti, dei ”contenitori di marginalita’ sociale” dove finiscono ”solo stranieri, rom e ragazzi del Sud”. Il rapporto di Antigone evidenzia che ”il sistema funziona bene, ma non per tutti”.

A dimostrazione di questo, l’associazione mette a confronto le denunce, gli ingressi nei 27 Cpa (centri di prima accoglienza, che ospitano i minorenni fino a 96 ore dopo l’arresto) e le presenze nei 19 Istituti penali. E da questo si ricava ”una netta selettivita’ a danno degli stranieri: sono una minoranza tra i denunciati, in carcere sono quanti o piu’ degli italiani”. Indicativo in questo senso e’ il dato delle sezioni femminili, nel 2009 su 34 ragazze detenute 28 erano straniere. Per citare solo alcune delle cifre raccolte, nel 2007 i minori stranieri denunciati sono stati 10.390, il 27,2% del totale (38.193 ragazzi), con una proporzione piu’ o meno stabile fin dal 2000 (oscillante tra il 23 e il 29%).

A fronte di questi numeri nel 2007 gli stranieri passati per i 27 Cpa erano 1.840 su 3.385, nel 2010 9024 su 2.344. I detenuti nei 19 Istituti erano 218 su 422 (il 51,7%), una percentuale, tuttavia, calata negli ultimi due anni: al 45% nel 2009 e al 34,4% nel 2010. Eppure, dice Antigone, i minori stranieri ”si caratterizzano per la commissione di fatti meno gravi, per i quali il ricorso ad una misura cautelare e’ meno necessario che per gli italiani”, invece quando ”una misura cautelare si rende necessaria , il carcere e’ per gli stranieri piu’ probabile”. Interessante e’ poi la geografia del nostro sistema: nel 2010 negli Ipm del nord sono entrati 434 ragazzi, 174 italiani e 260 stranieri; al centro 100 italiani e 258 stranieri; al Sud la proporzione e’ completamente rovesciata, 362 italiani e 62 stranieri, nelle Isole 248 italiani e 36 stranieri.

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