L’Anpi rilanciata dalla forza dei giovani «Antifascismo futuro della democrazia»

A Torino si chiude oggi il 15 ÌŠ Congresso Nazionale dell’Associazione Partigiani d’Italia
Vi fanno parte anche i «nuovi resistenti»: hanno dai 18 ai 30 anni e un grande entusiasmo
Commozione per il messaggio di Armando Cossutta. «Dobbiamo proporci come punto di riferimento per i giovani, gli intellettuali, per tutti coloro che vogliono riempire il vuoto democratico del Paese».

A Torino si chiude oggi il 15 ÌŠ Congresso Nazionale dell’Associazione Partigiani d’Italia
Vi fanno parte anche i «nuovi resistenti»: hanno dai 18 ai 30 anni e un grande entusiasmo
Commozione per il messaggio di Armando Cossutta. «Dobbiamo proporci come punto di riferimento per i giovani, gli intellettuali, per tutti coloro che vogliono riempire il vuoto democratico del Paese».

«Piu? forza all’antifascismo, piu? futuro per la democrazia» e? la sfida che l’Anpi vuole lanciare al Paese dal suo 15 ? Congresso Nazionale in corso di svolgimento a Torino nell’ambito delle Celebrazioni ufficiali del 150 ? dell’Unita? d’Italia (oggi la giornata conclusiva).
Una sfida ambiziosa, “partigiana”, che oggi puo? assumere gambe robuste grazie a energie nuove, creative, diffuse: sono i giovani, i nuovi “resistenti” che da 5 anni stanno entrando in massa nell’Associazione, mettendo a disposizione un meraviglioso entusiasmo civile e una intelligenza vivissima. Li vedi allora intervenire dal palco del Congresso col fazzoletto tricolore hanno tra i 18 e i 30 anni e parlare con coscienza e cognizione di diritti e Costituzione, della necessita? della sua difesa e piena attuazione: «Questo Paese non e? quello per cui i partigiani hanno sacrificato la loro vita!». Il lavoro privato di dignita?, tagli alla scuola e alla cultura, beni comuni svenduti. E poi la Libia: no alla guerra! La Costituzione, ancora.
Davanti a questi ragazzi, pieni di fiducia ed emozione chi l’Anpi l’ha inventata piu? di 60 anni fa e portata ad essere ancora oggi una associazione autorevole, trasparente, capace di avere peso nelle scelte politiche, nella vita pubblica: i partigiani, proprio loro. Puoi contarli facilmente in questo Congresso: sono pochissimi, venti, forse trenta. Qualche nome: Massimo Rendina, tra coloro che liberarono Torino dal nazifascismo, Franco Busetto, Didala Ghilarducci, Marisa Ombra, Lino “William” Michelini, Raimondo Ricci, presidente nazionale dell’Anpi uscente.
IL MESSAGGIO DI COSSUTTA
Manca uno tra i protagonisti appassionati del nuovo corso avviato dall’Associazione: Armando Cossutta. Condizioni di salute sfavorevoli non gli hanno permesso di essere presente. Ma in un messaggio ci ha tenuto a dire la sua: «Dobbiamo riconoscere che abbiamo grandi responsabilita? perche? come Anpi possiamo e dobbiamo svolgere un ruolo assai rilevante. Insieme alla orgogliosa difesa della memoria storica, dobbiamo e possiamo sviluppare una forte iniziativa politica proponendoci come punto di riferimento per i giovani, gli intellettuali, per tutti coloro che vogliono riempire il vuoto democratico del Paese (…) Il compito di noi vecchi partigiani non puo? che essere quello di passare al piu? presto il testimone a chi per ragioni anagrafiche partigiano non e? stato, ai partigiani di oggi e di domani. (…) Solo in questo modo faremo dell’Anpi una istituzione viva, capace di rappresentare ed organizzare in ogni fase storica le migliori energie del Paese».
I presupposti ci sono tutti: la presenza dell’Associazione in tutte le 110 province italiane, una forte crescita di iscritti (oggi sono circa 120.000, 15.000 in piu? rispetto al 2010), una riorganizzazione interna tale da permettere di comunicarsi efficacemente all’esterno (l’Anpi e? anche su Facebook con piu? di 50.000 simpatizzanti ed ha un sito completamente rinnovato, www.anpi.it). Una sfida, dunque. Che e? gia? realta?.

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