G8, l’Europa assolve l’Italia “Nessuna colpa su Giuliani”

Strasburgo: dieci anni dopo, archiviato il caso. I genitori del ragazzo ucciso: non ci arrendiamo. Proscioglimento a maggioranza sia per l’ordine pubblico che per l’inchiesta

Strasburgo: dieci anni dopo, archiviato il caso. I genitori del ragazzo ucciso: non ci arrendiamo. Proscioglimento a maggioranza sia per l’ordine pubblico che per l’inchiesta

GENOVA – Il caso di Carlo Giuliani al G8 di Genova del 2001 viene archiviata definitivamente dalla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo che assolve l´Italia. La Grande Chambre proscioglie a maggioranza (contrari 7 giudici su 17) lo Stato italiano sia per l´organizzazione e la gestione dell´ordine pubblico che portò agli scontri nei quali Giuliani venne ucciso dal carabiniere Mario Placanica, sia per gli aspetti procedurali legati all´inchiesta giudiziaria che si concluse con il proscioglimento del giovane militare. Pur «in assenza di un´inchiesta interna approfondita» scrivono i giudici, le autorità italiane «hanno fatto tutto quello che ci si poteva ragionevolmente aspettare da loro per fornire il livello di protezione richiesto in caso di operazioni che comportano un rischio potenziale di ricorso alla “forza letale”». Quindi, nessuna violazione dell´articolo 2 della convenzione che tutela appunto il “Diritto alla vita”. All´interno della Grande Chambre però c´è stata battaglia. Su sette capi d´imputazione, per ben sei non c´è stata unanimità. E, come prevede la procedura, i dissenzienti hanno espresso con degli allegati il loro parere spingendosi a dire che per loro, c´è stato «un nesso di causalità tra le negligenze organizzative del servizio d´ordine e il decesso di Carlo Giuliani». Il rappresentante italiano Guido Raimondi ha sempre votato a favore dell´Italia. Nell´unico momento di unanimità, quello relativo all´articolo 38 che riguarda il “comportamento processuale” dell´Italia a Strasburgo, pur dicendo che non c´è stata violazione, la Chambre evidenzia come «le informazioni fornite dal governo italiano non fossero esaustive, ma il carattere incompleto delle informazioni non ha impedito il lavoro d´inchiesta». Respinte infine le contestazioni della famiglia Giuliani circa l´inchiesta giudiziaria (scarso preavviso prima dell´effettuazione dell´autopsia, nulla osta alla cremazione della salma, impossibilità a costituirsi parte offesa vista l´archiviazione del caso). «Non ci arrendiamo, a questo punto non ci lasciano altra strada che quello di una causa civile – spiegano Heidi e Giuliano Giuliani – anche se non ci piace perché non consentirà di individuare le responsabilità. La Corte di Strasburgo dice che avremmo anche potuto chiedere un risarcimento? Un figlio non ha prezzo e non baratteremo mai la memoria di Carlo». La sentenza nel decennale del G8 ieri ha riacceso il dibattito sui fatti di Genova. Critiche alla sentenza da quello che fu il movimento no global e dalla sinistra antagonista, mentre gli esponenti del centro destra hanno voluto rimarcare come sia stata l´Europa questa volta a sancire il buon operato del governo italiano.

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