Il 24 marzo del 1980 nella Cattedrale di San Salvador veniva assassinato l'arcivescovo Oscar Romero. In modo molto significativo, prima di concludere il suo  viaggio in America Latina, il presidente degli Stati, Barack Obama, ha voluto raccogliersi sulla tomba di Monsignor Romero, poche ore prima dell'anniversario del martirio. Eà stata una decisione di enorme valore politico. Molti ricordano che Monsignor Romero, nel 1980, disse al predecessore di Obama, il l Presidente Carter, di non dare aiuto economico e militare alla giunta salvadoregna, quella che  poi lo fece assassinare. ">

Chi ricorda Mons. Romero

Chi ricorda Mons. Romero 
Il 24 marzo del 1980 nella Cattedrale di San Salvador veniva assassinato l’arcivescovo Oscar Romero. In modo molto significativo, prima di concludere il suo  viaggio in America Latina, il presidente degli Stati, Barack Obama, ha voluto raccogliersi sulla tomba di Monsignor Romero, poche ore prima dell’anniversario del martirio. Eà stata una decisione di enorme valore politico. Molti ricordano che Monsignor Romero, nel 1980, disse al predecessore di Obama, il l Presidente Carter, di non dare aiuto economico e militare alla giunta salvadoregna, quella che  poi lo fece assassinare.

Chi ricorda Mons. Romero 
Il 24 marzo del 1980 nella Cattedrale di San Salvador veniva assassinato l’arcivescovo Oscar Romero. In modo molto significativo, prima di concludere il suo  viaggio in America Latina, il presidente degli Stati, Barack Obama, ha voluto raccogliersi sulla tomba di Monsignor Romero, poche ore prima dell’anniversario del martirio. Eà stata una decisione di enorme valore politico. Molti ricordano che Monsignor Romero, nel 1980, disse al predecessore di Obama, il l Presidente Carter, di non dare aiuto economico e militare alla giunta salvadoregna, quella che  poi lo fece assassinare.

Tra il 1980 e il 1992 gli Stati Uniti hanno sostenuto la giunta salvadoregna con 6 miliardi di dollari. 75mila persone sono morte, la maggior parte delle quali per mano dei militari. Molti di quegli assassini, compresi quelli di Romero, furono addestrati negli Stati Uniti. Ma questo massacro non è stato il peggiore di quelli perpetrati con il sostegno economico degli Stati Uniti. La giunta guatemalteca, sostenuta dagli Stati Uniti, si macchiò del genocidio degli indios del Guatemala: quei morti furono 200mila.

Questo passato impone ad Obama una riflessione sul ruolo che il suo paese svolge nel presente in America Latina, a cominciare dall’embargo contro Cuba, che colpisce un intero popolo, e dal sostegno a Cile e Colombia nonostante le loro politiche discriminatorie nei confronti delle minoranze indios. Forse il presidente Obama ci ha riflettuto, mentre visitava la cattedrale dove Oscar Romero è stato assassinato.

L’auspicio di alcuni gruppi cattolici americani, espresso proprio in queste ore, è che il Presidente Obama sappia pronunciare un discorso ufficiale di scuse per l’appoggio dato in passato dal suo Paese alla giunta salvadoregna, proprio come il Presidente Clinton seppe fare riferendosi all’appoggio dato a quella guatemalteca.

Siamo sicuri che quegli stessi cattolici, e molti altri, avrebbero  apprezzato anche un ricordo vaticano dell’assassinio di Monsignor Oscar Romero. Un martire che tanti anni dopo non è ancora un santo, per quanto la causa di beatificazione avviata in Salvador si sia conclusa positivamente nel 1997. Da allora sono passati 14 anni.

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