Quei crimini che rimangono nell ombra

«Socialmente irresponsabile», così il sociologo Luciano Gallino condanna il sistema finanziario internazionale che ha prodotto una crisi ancora buia e il rischio di un altro picco nel 2015.

«Socialmente irresponsabile», così il sociologo Luciano Gallino condanna il sistema finanziario internazionale che ha prodotto una crisi ancora buia e il rischio di un altro picco nel 2015.

Nella grande truffa dei subprime il prestatore e il mutuatario sapevano di non poter pagare. «E dall’irresponsabilità alla frode il passo è stato breve». I crimini della finanza, oggi come nel 1929, non solo hanno distrutto aziende sane, banche, imprese, ma hanno trascinato nella miseria migliaia di famiglie. Sono crimini che rimangono nell’ombra, la politica (quella cattiva) se ne stufa presto: non servono a produrre consenso, a ottenere voti. Dalla camorra all’economia il catalogo della criminalità è infinito, spesso connesso direttamente o indirettamente alla classe dirigente. Se ne interroga, questa settimana a Torino, la terza edizione delle Settimane della Politica, ideata e diretta dallo storico Angelo D’Orsi: 11 incontri dal titolo «Criminalia», con l’intento di svolgere un ruolo attivo nel dibattito pubblico e «magari riuscire a sottrarsi alla ‘sindrome sicuritaria’, imparando a guardare con occhio critico non solo alle diverse tipologie dei Criminalia, ma anche a coloro che dichiarano di volerle sconfiggere o a quanti ne fanno un uso commerciale o politico».
Ieri, dopo la lectio magistralis di lunedì di Gian Carlo Caselli su luci e ombre della giustizia in Italia e l’intervento di Piercamillo Davigo sui rapporti criminalità-politica, si è discusso di «colletti bianchi» e di quando la finanza diventa criminale. «Non solo per avidità e incompetenza, le radici della crisi iniziano anni prima» ha spiegato Luciano Gallino. Dal 1990 si afferma un modello che ha conosciuto uno sviluppo patologico in due direzioni: «Una crescita fondata sul debito che ha superato di 4 volte e mezzo il Pil del mondo e la creazione di un sistema bancario ombra che ha reso impossibile ogni regolazione». Le frodi conseguenti sono state e sono possibili a causa di una legislazione benevola da parte dei governi occidentali. E mentre Bernard Madoff riproponeva lo schema truffa inventato un secolo prima da Charles Ponzi, Sec, Federal Reserve, il Tesoro Usa «non hanno avvertito del marcio».
Dopo l’impazzimento del capitalismo per l’economista Riccardo Bellofiore «occorre coniugare la trasformazione del lavoro, come lotta per fissare un livello e una composizione della produzione rispettosi della natura e della differenza di genere». Invece «all’interno delle imprese – ha sottolineato Alessandro Casiccia, sociologo – vengono instaurate tecniche di gestione dove l’introduzione del competere fra singoli o gruppi di lavoratori apre la via della precarietà, dell’asservimento e declina lo spazio per i diritti». E nel mezzo la criminalità organizzata «genera – ha precisato Michele Curto presidente della rete europea Flare – economia criminale e disordine finanziario con capacità di marketing sociale, influenza politica e geopolitica». Come nelle tortuose vie del gas dal Kazakistan all’Italia.

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