In Colombia, la legge Justicia y Paz è una beffa sinonimo di impunità  e che non esprime nessuna transizione. Perché il conflitto resta ed è sempre più violento

Tre condanne contro 300mila vittime, 52mila crimini e 4511 colpevoli. E molti altri sospettati in attesa di giudizio dietro le sbarre potrebbe essere liberati. È questo il risultato della Legge Justicia y Paz adottata cinque anni fa in Colombia, paese piegato da sessant'anni di guerra. Come si spiega? ">

Né giustizia né pace: 3 condanne per 52mila crimini

In Colombia, la legge Justicia y Paz è una beffa sinonimo di impunità  e che non esprime nessuna transizione. Perché il conflitto resta ed è sempre più violento

Tre condanne contro 300mila vittime, 52mila crimini e 4511 colpevoli. E molti altri sospettati in attesa di giudizio dietro le sbarre potrebbe essere liberati. È questo il risultato della Legge Justicia y Paz adottata cinque anni fa in Colombia, paese piegato da sessant’anni di guerra. Come si spiega?

In Colombia, la legge Justicia y Paz è una beffa sinonimo di impunità  e che non esprime nessuna transizione. Perché il conflitto resta ed è sempre più violento

Tre condanne contro 300mila vittime, 52mila crimini e 4511 colpevoli. E molti altri sospettati in attesa di giudizio dietro le sbarre potrebbe essere liberati. È questo il risultato della Legge Justicia y Paz adottata cinque anni fa in Colombia, paese piegato da sessant’anni di guerra. Come si spiega? Il Governo Uribe decise di alleviare la pena fino ad annullarla in cambio di Verità, Giustizia e Riparazione. Una scappatoia per migliaia di assassini, comprovati. Perché se da una parte questa legge ha convinto i colpevoli a confessare – e sono emersi così 52mila crimini – dall’altra ha garantito loro impunità e redenzione. Ma non si tratta di atti vandalici o leggerezze, qui si parla di massacri, sparizioni forzate sequestri, delitti sessuali, torture, reclutamento forzato e altre pratiche in totale disprezzo dei diritti umani. Eppure solo tre colpevoli dovranno scontare il carcere, pur trattandosi di pene irrisorie. E nonostante due capi paramilitari che operavano nel Caribe abbiano ammesso mille delitti sono stati condannati solo per otto di questi. “In questo modo, nulla avrà fine”, ha commentato in modo lapidario l’ex procuratore Patricia Linares a Bbc Mundo.

E tutto in barba al codice penale colombiano che prevede fino a sessant’anni di prigione per i crimini di lesa umanità. La Ley de Justicia y Paz invece li sostituisce con un massimo di otto anni a condizione che chi ne beneficia svuoti il sacco, fornisca informazioni utile a smantellare gli squadroni della morte e diano un minimo di riparazione alla proprie vittime. Ma niente di tutto questo sta avvenendo. Il tempo passa e chi si è fatto qualche anno di carcere presto, sempre in base alle pene ridotte, uscirà senza aver riparato un bel niente. Alla faccia dei familiari delle vittime che resteranno con il solito pugno di mosche in mano. E i gruppi paramilitari? Stanno proliferando come prima e più di prima. E studi recenti stabiliscono che il sessanta percento dei loro componenti sono ex smobilitati.

“Nonostante tutto, siamo ancora in tempo per evitare il collasso del sistema”, ha dichiarato Iván Cepeda, parlamentare e presidente dell’Associazione delle vittime dei crimini di Stato, che pure sottolinea l’incapacità del sistema giuridico di rielaborare tutte le informazioni ricevute in base a questa legge. Che è di per sé molto complessa, troppo, per una Giustizia disorganizzata e senza troppe risorse. “Abbiamo leggi meravigliose, ma non abbiamo i fondi per applicarle”, ha spiegato il giudice Hernando Torres, presidente della sala amministrativa del Consejo de Judicatura alla Bbc mundo. “Prima di tutto ci sarebbe bisogno di una bella riorganizzazione dell’intero apparato”.

E se si pensa che la Justicia y Paz è una legge del tutto simile a quelle di transizione promulgate da Cile e Sudafrica dopo la fine dei conflitti interni o dei regimi dittatoriali, e che invece in Colombia non è in atto nessuna transizione, perché il conflitto è vivo e vegeto e sempre molto violento, i conti son presto fatti. E l’assurdità emerge in tutta la sua potenza.

E come se non bastasse, non è del tutto vera nemmeno la cieca rincorsa della verità sopra ogni altra cosa. Perché i più temibili capi paramilitari, coloro che avrebbero potuto essere fonte inesauribile di informazioni, sono stati estradati negli Usa in base ad accordi bilaterali speciali con la Casa Bianca in materia di narcotraffico. Un modo come un altro per tappar loro la bocca ed evitare che snocciolino nomi di persone troppo importanti e altolocate. E con Santos che cambierà? Per adesso un bel niente, rispetto a colui che anima e corpo si è battuto per avere questa legge capolavoro che ne simboleggia appieno il suo operato.

 

 

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