Vassilis Paleokostas (Ap)
Servizi di sicurezza in allarme: le sue impronte sul pacco bomba che ha ucciso un funzionario del governo greco
I legami con i gruppi che hanno contatti anche con gli anarchici italiani
Vassilis Paleokostas (Ap)
Servizi di sicurezza in allarme: le sue impronte sul pacco bomba che ha ucciso un funzionario del governo greco
I legami con i gruppi che hanno contatti anche con gli anarchici italiani
WASHINGTON – C’è grande attenzione negli ambienti della sicurezza per una notizia arrivata dalla Grecia. Sul pacco bomba che ha ucciso, nel giugno 2010, un alto funzionario del ministero dell’Interno c’erano le impronte di Vassilis Paleokostas, il re delle evasioni. Alcune indiscrezioni erano apparse in novembre, ma ora c’è anche il sigillo della magistratura.
Una delle leggendarie fughe dal carcere in elicottero immortalata dalle videocamere di sicurezza
LE ELICHE DELLA LIBERTA’ – Lo sviluppo rappresenta una prova della collusione tra il crimine organizzato e il terrorismo. Uno scenario che potremmo trovare anche in altri paesi europei, Italia compresa, dove agiscono gruppi anarchici alleati di quelli ellenici. Vassilis Paleokostas è ormai una leggenda. Coinvolto in rapine, sequestri di persone e altre «imprese», è diventato famoso per essere riuscito a scappare per due volte dalla prigione di Korydallos. In entrambi i casi, il bandito ha preso letteralmente il volo: grazie all’aiuto dei complici che lo hanno fatto fuggire a bordo di un elicottero. Il primo episodio avviene nel 2006. L’elicottero, scambiato dalle guardie per un velivolo della polizia, tocca terra nel penitenziario e preleva Vassilis. Ripreso dopo una lunga caccia, Paleokostas prepara con calma la seconda evasione. Che avviene nel 2009. Questa volta i complici aprono il fuoco con i kalashnikov sulle sentinelle, calano dall’elicottero una scala di corda e scappano con Vassilis.
IL PATTO CON GLI ANARCHICI – Durante il processo contro Alket Rizai, un killer albanese grande amico di Paleokostas e spesso accanto al boss nelle azioni più spericolate, avviene un episodio inquietante. Quando il giudice pronuncia la sentenza di condanna, lui reagisce con una frase: «Avrete notizie dalla Setta rivoluzionaria. Vedrete». Forse un riferimento a «Lotta rivoluzionaria», uno dei gruppi coinvolti in molti attentati. Alcuni contro edifici o sedi istituzionali, altri costati la vita a giornalisti, poliziotti, funzionari. E la polizia ha raccolto elementi che dimostrano come Paleokostas abbia stretto un patto con gli anarchici nel periodo 1995-96. Hanno compiuto colpi insieme, si sono scambiati vetture e favori. Uno degli uomini che hanno aiutato Vassilis nella prima fuga era a sua volta evaso con l’aiuto di due estremisti. Sono emerse poi intercettazioni dove Paleokostas parla con gli anarchici di armi da trasferire a Creta.
SULLE ORME DI ROBIN HOOD – A partire dal 2007, in Grecia sarebbero aumentate le rapine per creare «un fondo rivoluzionario», operazioni condotte dai militanti insieme a banditi comuni. Ed ecco che per Paleokostas, che ha cercato di farsi passare per un “Robin Hood” che deruba i ricchi per dare ai poveri, si è aperta una nuova carriera criminale. Risvolto interessante: fonti investigative non escludono che anche in Italia (e in altri paesi europei) le fazioni anarco-insurrezionaliste si finanzino proprio con le rapine.
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