Gli antifascisti contestano, salta la storia di Casa Pound

PALERMO La protesta davanti alla libreria Mondadori contro la presentazione del libro sui «fascisti del terzo millennio»

PALERMO La protesta davanti alla libreria Mondadori contro la presentazione del libro sui «fascisti del terzo millennio»

Un presidio di un centinaio di giovani manifestanti comunisti, red block e studenti universitari, insieme ai circoli della sinistra siciliana a Palermo, ha impedito ieri la presentazione di “Nessun dolore”, un libro che racconta la storia di Casa Pound, prevista all’interno dei locali del Mondadori Multicenter. Dopo essersi organizzati con un tam tam in rete attraverso mail e social network, i manifestanti hanno raggiunto la zona antistante la libreria su via Ruggero Settimo, nodo stradario della circolazione cittadina. Strada interdetta al transito delle auto e di libero accesso ai pedoni, i manifestanti si sono raccolti davanti alle porte scorrevoli di quelli che una volta erano gli ex magazzini Rinascente, per impedire la presentazione.
Camionette della polizia di Stato e forze armate in divisa d’ordine e in tenuta antisommossa hanno consentito il libero ingresso al Multicenter, mentre i manifestanti hanno presidiato la zona iniziando alle 16 e continuando fino alle 19. Dopo brevi momenti di tensione, alla notizia della presentazione rimandata a più di un mese, cioè al prossimo 23 marzo, il presidio dei cento ha comunque continuato la protesta. «Siamo riusciti nel nostro intento – dicono dal Collettivo autonomo studentesco Fuoricontrollo, firmatario insieme ad altri collettivi dell’appello – quello di impedire che dei neofascisti possano trovare nuovi spazi all’interno della nostra città».
Il presidio è stato indetto dopo un’assemblea tenutasi martedì scorso alla facoltà di Lettere e Filosofia a cui hanno partecipato tutte le realtà antifasciste di Palermo. Per ostacolare e impedire la presentazione del libro “Nessun dolore”, alla presenza dell’autore Domenico di Tullio. Le formazioni antifasciste, i movimenti di studenti delle scuole e delle facoltà universitarie, i collettivi e i centri sociali palermitani hanno voluto impedire fisicamente l’accesso all’edificio stesso, con l’intento di far saltare l’iniziativa, ritenuta inaccettabile per i contenuti e gli ideali di cui si fa portatrice.

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