Via libera allo zucchero nei negozi privati. L’economia di mercato prende sempre più piede, con molti pro e altrettanti contro
Via libera allo zucchero nei negozi privati. L’economia di mercato prende sempre più piede, con molti pro e altrettanti contro
Ogni nuova misura economica adottata dall’amministrazione cubana è destinata a far discutere. Da qualche giorno il governo cubano ha fatto reso nota la liberalizzazione dello zucchero, un tempo vendibile solo dallo Stato presso le sue strutture. Dunque, a breve partirà l’ennesima rivoluzione voluta da Raul Castro, che giorno dopo giorno da quando è al potere, sta dimostrando sempre più la voglia di dare una svolta economica all’isola.
I cubani quindi potranno comprare zucchero, sia grezzo che raffinato, presso negozi privati, ovviamente, e questa è una delle preoccupazioni maggiori, ad un prezzo maggiorato. Ma non da subito avverrà questo. Per un po’ di tempo ancora, i cubani potranno approvvigionarsi di zucchero ad un prezzo decisamente basso, grazie alla “cartillas de racionamineto“. Soddisfazione viene espressa dagli uffici ministeriali. “Entrambi i prodotti – ha detto Jacinto Angulo Pardo, firmatario della risoluzione – si incorporeranno in modo graduale all’interno del mercato libero appartenente al Mercado Paralelo del Productos Alimenticios”.
“Vedo grande confusione nel modo di gestire la transizione, sia economica che sociale, da parte dell’amministrazione cubana” dice Luis Alfredo Somoza, presidente dell’Istituto di Cooperazione Economica Internazionale. “Da una parte stanno facendo operazioni che non hanno né capo né coda, come quella che riguarda l’esubero di personale statale. La situazione in questo caso potrebbe degenerare se tutti quelli che resteranno senza lavoro non ne troveranno un altro al più presto” continua Somoza. “Io – dice il presidente Icei – vedo che si sta andando a tastoni su molte cose. Mi sembra che non abbiamo molto chiara l’idea di come procedere e rischiano di andare velocemente incontro alla stabilità sociale. Ciò che voglio dire è che le riforme attuali sono tutte riforme a metà: non ci si può aprire al capitalismo senza lasciare aperta la porta della contrattazione. In sostanza: se gli stipendi dei lavoratori non crescono e li decide sempre lo Stato si creerà una società divisa a metà” conclude dai suoi uffici milanesi Somoza.
Proprio sui prezzi, questo è evidente, potrebbero verificarsi malumori. All’interno della Gazzetta Ufficiale, edizione straordinaria, la risoluzione 21/11 decisa dal ministero del Commercio, si stabilisce che lo zucchero grezzo debba essere venduto a sei pesos cubani, mentre quello bianco a otto. Un aumento consistente ha toccato anche il riso d’importazione, passato da 3.5 a 5 pesos cubani, dal 5 febbraio scorso entrato anch’esso nel mercato a vendita libera.
La liberalizzazione della vendita delle varietà di zucchero, secondo gli economisti cubani, è un fatto positivo, una decisione necessaria e attesa, soprattutto per quanto riguarda l’espansione e lo sviluppo del settore privato.
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