Affluenza quasi al 95%. Bruciate bandiere del fronte favorevole all’accordo
Affluenza quasi al 95%. Bruciate bandiere del fronte favorevole all’accordo
L’accordo sul rilancio dello stabilimento di Mirafiori e’ stato approvato con il 54% dei si’. Lo riferiscono fonti sindacali. L’accordo era stato firmato da Fim, Uilm, Fismic e Ugl mentre non hanno firmato l’intesa la Fiom e i Cobas. Hanno votato, secondo gli ultimi conteggi 5.139 persone (il 94,6%). Sostenitori del ‘no’ hanno bruciato bandiere del fronte del ‘sì’ davanti lo stabilimento. Alle ultime battute dello spoglio del referendum della Fiat di Mirafiori, quando la vittoria del si’ era ormai matematica, lo scrutinio e’ stato momentaneamente sospeso per l’esultanza dei sostenitori del si’ che e’ stata contesta con proteste dal fronte del no.
“La vicenda Fiat è uno spartiacque fra quanti vogliono la modernità e quanti si illudono di poter strumentalizzare i lavoratori per tornare al passato”, ha detto ieri sera il premier Silvio Berlusconi, sicuro della vittoria del ‘sì’ all’accordo. Il ‘no’ è “una strada senza ritorno”, secondo il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi.
LITE IN COMMISSIONE, SPOGLIO ULTIME SCHEDE SOSPESO – Dopo la vittoria del si’ al referendum di Mirafiori, lo spoglio delle ultime schede e’ ancora sospeso dopo un momento di lite e confusione nella commissione elettorale. Un rappresentate della Fiom ha avuto un malore e, per questo, e’ stata chiamata una ambulanza. La lite – secondo quanto affermano alcuni presenti – sarebbe scoppiata quando uno dei rappresentanti della Fismic, componente della commissione, ha esultato per la vittoria del si’. AIRAUDO (FIOM): NO DA OPERAI, HANNO DECISO IMPIEGATI – Il risultato del referendum sull’accordo sullo stabilimento di Mirafiori lo hanno deciso in sostanza gli impiegati perche’ gli operai hanno detto di no in modo rilevante. Lo ha detto il segretario nazionale della Fiom responsabile dell’auto, Giorgio Airaudo. ”Bisogna apprezzare il grande coraggio e l’onesta di una grandissima parte dei lavoratori di Mirafiori che hanno detto di no all’accordo”. ”Gli operai delle linee di montaggio – ha aggiunto – hanno detto di no. Di fatto sono stati decisivi gli impiegati che a Mirafiori sono in gran parte capi e struttura gerarchica”. ANGELETTI (UIL): HANNO VINTO RAGIONI DEL LAVORO – ”Come per tutti i veri cambiamenti la decisione e’ stata sofferta. Alla fine hanno vinto le ragioni del lavoro”. Lo ha detto il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. ”Il si’ all’accordo – ha detto – ci fa vedere con piu’ ottimismo il futuro di Mirafiori e dell’industria automobilistica nel nostro Paese. FIM: TORINO FESTEGGIA IL SI’, NASCE STABILIMENTO FUTURO – Con la vittoria matematica del si’ al referendum, a Mirafiori ”nasce lo stabilimento del futuro”. E’ il primo commento del segretario nazionale della Fim Cisl, Bruno Vitali, che sottolinea: ”Ora festeggia Torino, sbaglia chi pensa che Marchionne va a festeggiare a Detroit”. ” E’ il primo referendum che vinciamo a Mirafiori da 15 anni ma – dice ancora il sindacalista della Fim, responsabile del settore auto – e’ il piu’ importante”. PALOMBELLA (UILM): MIRAFIORI VIVRA’, GRAZIE A LAVORATORI – ”Mirafiori vivra’, grazie ai lavoratori”: e’ la prima dichiarazione dopo la vittoria del si’ al referendum sull’accordo per il rilancio dello stabilimento di Mirafiori del segretario generale della Uilm, Roco Palombella. ”Ringrazio – ha detto – tutti i lavoratori, ad uno ad uno, che si sono espressi positivamente rispetto all’intesa per la vita dello stabilimento di Mirafiori. Anche i lavoratori, che hanno ritenuto di comportarsi in modo opposto, sappiano del nostro rispetto nei loro confronti: da oggi anche loro, come gli altri, saranno tutelati nel loro lavoro in fabbrica ed in quella che sara’ la loro prossima azione sindacale”. ”Con l’accordo – ha aggiunto – si realizzeranno nuova produzione, salvaguardia dei livelli occupazionali, ed il possibile aumento degli stessi. La vittoria del si’ al referendum sul futuro dello stabilimento dimostra come il gruppo dirigente dei metalmeccanici della Cgil sia riuscito ad infilarsi in un vicolo cieco, osteggiando fino all’ultimo istante il risultato vincente. Tra le nostre responsabilita’ ci sarà anche quella che i lavoratori non subiscano le conseguenze di questa dissennata scelta. Alla Fiom – ha concluso – la richiesta di una seria riflessione su quanto e’ accaduto e la speranza che questa organizzazione ritorni a fare sindacato. A noi l’onere di gestire la complessa intesa con Fiat e l’avvio del tavolo di confronto, il prossimo 24 gennaio, con Federmeccanica per la discussione sulla disciplina dell’auto, condizione essenziale per far rientrare le ‘newco’ della casa torinese all’interno del contratto nazionale di lavoro metalmeccanico”. FISMIC: SCONTATO TESTA A TESTA, ORA RICOSTRUIRE CONSENSO – La battaglia all’ultimo voto nel referendum sull’accordo sullo stabilimento Fiat di Mirafiori era ”scontata” ma adesso che ha vinto il si’ ”bisogna lavorare con pazienza e ricostruire le ragioni di largo consenso che necessita un investimento cosi’ importante”. Lo afferma il segretario generale del Fismic, Roberto Di Maulo sottolineando che sulla vertenza ”c’e stata troppa demagogia e confusione” che ha impedito di spiegare ai lavoratori che non si ledeva nessun diritto”. CENTRELLA (UGL): HANNO VINTO I LAVORATORI – ”Oggi hanno vinto prima di tutto i lavoratori di Mirafiori e li ringraziamo per aver creduto nelle nostre ragioni”. Lo ha detto il segretario generale dell’Ugl Giovanni Centrella commentando a caldo il risultato del referendum sull’accordo per il rilancio dello stabilimento di Mirafiori. ”La loro maturita’ e i loro senso di responsabilita’ – ha detto – hanno salvato decine di migliaia di posti di lavoro e faranno partire finalmente Fabbrica Italia”.
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