Roma, indaga la procura. Alfano: un fatto grave, interventi immediati. Indignazione bipartisan per la pubblicazione dei nomi su un forum neonazista
Roma, indaga la procura. Alfano: un fatto grave, interventi immediati. Indignazione bipartisan per la pubblicazione dei nomi su un forum neonazista
ROMA – Il mondo politico reagisce compatto alla notizia della pubblicazione, sulla sezione italiana di Stormfront, il forum fondato dall´ex leader del Ku Klux Klan, dei nomi di decine di ebrei “influenti” della politica, del giornalismo, della cultura e dell´economia. Lo sdegno è bipartisan, così come la richiesta di arrivare ad individuare gli autori di queste liste. Le indagini della polizia postale sono già scattate, d´intesa con la Procura di Roma. «Il sito è noto, e ci stiamo lavorando», fanno sapere gli inquirenti. E il ministro della Giustizia Angelino Alfano annuncia provvedimenti: «È un fatto grave che impone interventi immediati e prese di posizione nette».
Walter Veltroni denuncia la vicenda nel corso della seduta della Camera e chiede di verificare se esistano gli estremi di legge per perseguire chi ha pubblicato la black list: «Bisogna segnalare per tempo questi rischi perché questi sono veleni che marciano molto rapidamente. Lo stesso attentato che c´è stato contro la deputata negli Stati Uniti, muove probabilmente da ragioni che legano quel gesto all´antisemitismo».
Anche l´Idv, tramite Leoluca Orlando, denuncia in Aula questo «grave episodio razzista che evoca pericolosi rigurgiti nazifascisti». Se i deputati Alessandro Ruben (Fli) ed Emanuele Fiano (Pd) preannunciano due interrogazioni parlamentari, David Sassoli, capo della delegazione del Pd al Parlamento europeo, promette di portare la questione all´attenzione della commissione europea.
Il sito incriminato è ospitato su server americani e, per questo, il compito delle autorità non sarà facile, a fronte di un “vuoto legislativo” che viene evidenziato da Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma: «In Italia siti neonazisti sono stati chiusi e se la comunità ebraica americana presenta le denunce di rito anche negli Stati Uniti si potrà intervenire, ma poi ricompariranno, purtroppo con sede in Paesi dove non è possibile perseguirli legalmente. Lancio un appello alle istituzioni affinché si rendano promotrici di una legge internazionale, che possa contrastare efficacemente questo fenomeno». Sulla stessa lunghezza d´onda Renzo Gattegna, presidente dell´Unione delle comunità ebraiche, che ipotizza lo studio di «iniziative nuove, come la proposta di legge che vuole estendere i confini della perseguibilità dei siti con contenuti antisemiti e razzisti, con la possibilità di intervenire anche su quelli allocati su server stranieri». A sollecitare un´azione del governo è anche Fiamma Nirenstein (Pdl): «La Commissione Esteri ha approvato all´unanimità una risoluzione che impegna il governo a siglare il Protocollo Addizionale alla Convenzione di Budapest sulla cybercriminalità, che riguarda i reati di tipo razzista e xenofobo commessi attraverso sistemi informatici. La sigla di questo protocollo consentirà il coordinamento internazionale degli investigatori in queste indagini».
Su Stormfront, intanto, gli internauti antisemiti (che Gad Lerner, citato nella blacklist, definisce “imbecilli”) studiano le contromisure per tentare di eludere i controlli della polizia, come l´utilizzo di browser che permettono di navigare il web in maniera anonima. Sistemi ben noti alla Polizia Postale.
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