Risultati falsi gli allarmi bomba scattati stamani nelle ambasciate venezuelana e danese
ROMA – Un pacco sospetto e’ stato trovato davanti all’ambasciata greca a Roma, in via Gioacchino Rossini. Sono intervenuti vigili del fuoco, polizia e carabinieri. Si tratta di un pacco bomba. Gli artificieri dei carabinieri stanno procedendo a disinnescarla. Sul posto anche i carabinieri del nucleo investigativo e della compagnia Parioli.
Risultati falsi gli allarmi bomba scattati stamani nelle ambasciate venezuelana e danese
ROMA – Un pacco sospetto e’ stato trovato davanti all’ambasciata greca a Roma, in via Gioacchino Rossini. Sono intervenuti vigili del fuoco, polizia e carabinieri. Si tratta di un pacco bomba. Gli artificieri dei carabinieri stanno procedendo a disinnescarla. Sul posto anche i carabinieri del nucleo investigativo e della compagnia Parioli.
Il governo greco ha reagito con calma alla notizia di un plico bomba inviato, e intercettato, all’ambasciata ellenica nella capitale, sottolineando che grazie alla “piena cooperazione” con le autorità italiane la situazione è “sotto controllo”. Il portavoce del del ministero degli esteri, Grigori Delavekuras, ha detto all’Ansa che in base alle risultanze della polizia italiana, condivise con quella greca, non esistono al momento indicazioni di un collegamento materiale fra queste azioni dinamitarde in Italia e l’ondata di pacchetti bomba in Grecia lo scorso novembre. Dopo la prima ondata di pacchi esplosivi contro sedi diplomatiche nella capitale italiana era stata tuttavia rafforzata l’attenzione e la sorveglianza presso le rappresentanze diplomatiche e consolari locali e la situazione appare “sotto controllo”.
FALSI ALLARMI SEDI VENEZUELA E DANIMARCA – Sono risultati invece falsi gli allarmi bomba scattati in mattina nelle ambasciate del Venezuela e della Danimarca. Così come successo nella sede diplomatica del Principato di Monaco, gli artificieri di polizia e carabinieri hanno accertato che non si trattava di ordigni esplosivi. Quindi sono tre i falsi allarmi di questa mattina, mentre è risultato invece esplosivo il plico recapitato nella ambasciata di Grecia. Proprio in questi momenti gli artificieri dei carabinieri stanno procedendo al disinnesco dell’ordigno.
FALSO ALLARME AMBASCIATA PRINCIPATO MONACO – Allarme stamani presto anche nell’ambasciata del Principato di Monaco, sempre a Roma. Un piccolo pacco privo dell’indicazione del mittente era stato immediatamente segnalato alla polizia che ha subito inviato gli artificieri per verificare cosa contenesse il plico. Una volta aperto si è scoperto che si trattava di un libro. Dopo i due pacchi bomba recapitati lo scorso 23 dicembre nelle sedi diplomatiche di Svizzera e Cile la questura di Roma aveva allertato tutte le ambasciate della Capitale a segnalare posta sospetta in arrivo dopo la pausa delle feste di Natale. Il dispositivo di allerta ha permesso così questa mattina di fare entrare in azione subito gli artificieri di polizia e carabinieri ovunque si fosse reso necessario.
Intanto cominceranno oggi nei laboratori del Ris di Roma gli esami sui resti dei due pacchi bomba esplosi il 23 dicembre nelle sedi delle ambasciate di Svizzera e Cile a Roma e rivendicati dalla Federazione anarchica informale. Una rivendicazione, sostengono gli investigatori, “attendibile”, che ha fornito “riscontri obiettivi” all’ipotesi che dietro le bombe vi siano quei gruppi che negli ultimi dieci anni, con diverse sigle, hanno firmato decine di attentati in Italia. In attesa degli esiti degli accertamenti tecnici sulla composizione e sul confezionamento degli ordigni, che consentirà di verificare un’eventuale relazione tra il duplice attentato e le azioni compiute in passato e rivendicate dalla Fai, gli inquirenti continuano a lavorare per cercare di circoscrivere il contesto in cui sono maturati gli attentati.
Un lavoro reso ancora più difficile dal fatto che i gruppi anarco insurrezionalisti non hanno un vertice e un’organizzazione strutturata e, molto spesso le singole cellule che rivendicano gli attentati non si conoscono tra di loro né, generalmente, sono a conoscenza delle azioni delle altre cellule. E’ probabile comunque che scatteranno presto una serie di perquisizioni e controlli in quegli ambienti anarchici radicali conosciuti dagli investigatori, in particolare in Toscana, Lazio e Piemonte. Contestualmente all’attività investigativa pura e in vista della ripresa delle spedizioni dopo la pausa di Natale, si sta inoltre procedendo ad una serie di controlli nei centri di smistamento postali, visto che non si esclude del tutto che vi siano in circolazione altri pacchi
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