Wikileaks, l’Australia se la prende con Assange

Possibile cancellazione del passaporto, così come chiede Washington

L’Australia, che in uno dei cablogrammi diffusi da Wikileaks è definita dalla diplomazia Usa alleato “saldo come roccia” ma privo di influenza, si rifiuta di proteggere il suo cittadino Julian Assange, che di Wikileaks è il fondatore.

Il ministro della Giustizia Robert McClelland ha detto oggi ai giornalisti che la polizia federale sta indagando sulla possibilità  che, con la diffusione dei circa 250mila documenti diplomatici riservati, Assange abbia violato leggi australiane.
Il ministro ha poi aggiunto di non sapere di richieste provenienti da Washington di cancellare il passaporto australiano di Assange, ma non ha escluso un simile provvedimento.

Ha specificato inoltre che sono all’esame diverse opzioni da parte di agenzie governative, in risposta all’ultima diffusione di materiale classificato Usa. “Potenzialmente vi è un certo numero di leggi penali australiane che potrebbero essere state violate”, ha detto.
Intanto il ministro della Difesa Stephen Smith ha confermato che una speciale task force intergovernativa sta studiando i documenti per accertare quale danno possa derivare dalla loro pubblicazione. In precedenza, la premier Julia Gillard aveva condannato la diffusione dei documenti come irresponsabile e potenzialmente dannosa agli interessi di sicurezza nazionale.

0 comments

Leave a Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Sign In

Reset Your Password