Primarie a Milano, la carica dei 100mila

Gli elettori scelgono il candidato sindaco del centrosinistra. In pole Boeri e Pisapia

MILANO – Calcetto, gospel ed exit poll. Gli ingredienti ci sono tutti: dopo una campagna elettorale durata più di due mesi – e molto combattuta – oggi a Milano si deciderà  il nome del candidato sindaco del centrosinistra per le Comunali della prossima primavera. L’azione di “disturbo” del centrodestra sarà  una passerella di ministri e istituzioni locali pidielline. 

Gli elettori scelgono il candidato sindaco del centrosinistra. In pole Boeri e Pisapia

MILANO – Calcetto, gospel ed exit poll. Gli ingredienti ci sono tutti: dopo una campagna elettorale durata più di due mesi – e molto combattuta – oggi a Milano si deciderà  il nome del candidato sindaco del centrosinistra per le Comunali della prossima primavera. L’azione di “disturbo” del centrodestra sarà  una passerella di ministri e istituzioni locali pidielline.  Quattro i nomi in gara per le primarie che contano di portare ai seggi oltre centomila persone: ma il testa a testa annunciato è tra l´architetto Stefano Boeri e l´avvocato Giuliano Pisapia. Sostenuto dal Pd il primo, da Sinistra e libertà, Rifondazione e Comunisti Italiani il secondo, ieri hanno chiuso la campagna elettorale con due appuntamenti molto simbolici. Boeri ha messo in campo una partita di calcetto – finita in parità – sotto l´Arco della Pace, con il commento di Bruno Pizzul, distribuendo a chiunque volesse partecipare pettorine rossonere e nerazzurre: perché siamo a Milano, ma anche per ricordare che questa sera a San Siro si gioca il derby (e tutti i quattro candidati sono interisti). Pisapia, invece, ha scelto di portare al tramonto in piazza dei Mercanti, a due passi dal Duomo, due cori gospel, per ricordare che «tante voci diverse che si uniscono fanno un complesso unico». Ultimi giri in camper per il presidente emerito della corte Costituzionale Valerio Onida, in bicicletta per il candidato ambientalista Michele Sacerdoti.
Oggi i milanesi sceglieranno uno di loro, andando a votare dalle 8 alle 20 in uno dei 128 seggi distribuiti in tutta la città (da sedi di partiti e associazioni ai negozi): non si potrà votare ovunque, ma solo nel seggio corrispondente alla propria sezione (ecco perché è necessaria la tessera elettorale, oltre a un documento di identità). Per la prima volta ammessi al voto anche i sedicenni, mentre già nel 2006 le urne accolsero anche gli stranieri con regolare permesso di soggiorno. Fuori da 18 seggi ci saranno anche sondaggisti per un exit poll, che darà il termometro della situazione alla chiusura del voto, visto che le operazioni di voto e di spoglio si annunciano lunghe. Ai seggi si vedranno anche tanti dei nomi celebri che fino a ieri hanno fatto endorsement per i candidati – gli ultimi di ieri sono Renzo Piano per Boeri e Massimiliano Fuksas per Pisapia – tutte con il comune denominatore di voler dare un segno di cambiamento alla città considerata baluardo del centrodestra.
Un appuntamento, quello delle primarie, che il Pdl sminuisce nelle parole ufficiali – «Facciano pure, tanto non c´è partita su Milano», ha detto ieri il ministro dell´Interno Maroni accanto al sindaco Letizia Moratti (che però non è stata ancora ufficialmente ricandidata) – ma nei fatti ha organizzato in tutta fretta per questa mattina al teatro Nuovo una kermesse su lavoro e sicurezza con La Russa, Gelmini, Romani e tutto lo stato maggiore lombardo.

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